Il film: Titanic, del 1997. Regia di James Cameron Cast: Leonardo DiCaprio, Kate Winslet, Billy Zane, Kathy Bates, Gloria Stuart.Genere: drammatico Durata 195 minuti. Dove lo abbiamo visto: al cinema, in videocassetta, in televisione, in DVD, in blu-ray, su Disney+.
Trama: La storia d’amore dell’aristocratica Rose e del passeggero di terza classe Jack sul Titanic, la nave dei sogni che affonderà in un tragico incidente.
C’è un’immagine che si può descrivere senza bisogno di contesto e che tutti riescono a immaginare nella propria mente durante la lettura: Jack e Rose, sulla prua del Titanic, che guardano l’orizzonte di fronte a loro, mentre il sole si accinge a tramontare. Un’immagine che ormai appartiene all’immaginario collettivo e che da sola descrive nel migliore dei modi quanto Titanic non sia un film come un altro. Perché passino le vicende sugli incassi, passino gli Oscar, passino le mode e gli anni, il film di James Cameron del 1997 è stato un fenomeno come pochi.
Scrivere una recensione di Titanic, a 25 anni dalla prima uscita, significa anche fare i conti con tutto quello che il film è stato, molto più di una semplice storia a cui appassionarsi, ma un momento in cui si è forgiata e costruita parte della nostra cultura contemporanea. Basterebbe ricordare i volti di Leonardo DiCaprio e Kate Winslet, la collana con il diamante blu, la musica di James Horner e in particolare la canzone di Celine Dion, o ancora le frasi diventate meme (“Sono passati 84 anni” o “Questa nave non può affondare“), le immagini spettacolari del relitto o della nave in partenza a Southampton, per capire quanto Titanic ormai ci appartiene. Un film che a volte viene addirittura sottovalutato, quasi come reazione all’eccessivo trionfo (11 premi Oscar, record d’incasso al botteghino per più di un decennio), ma che a ogni nuova visione si dimostra come un classico immortale di rara bellezza cinematografica.
La trama: una tragedia di vero amore
La trama di Titanic è, essenzialmente, una storia d’amore, ricordata da un’anziana Rose (Gloria Stuart, diva della vecchia e classica Hollywood, qui riscoperta da Cameron) e raccontata a una squadra di ricerca che, visitando il relitto del Titanic alla ricerca di un prezioso gioiello, ha trovato un ritratto di lei. È il 1912, e la giovane Rose (Kate Winslet) s’imbarca sull’ “inaffondabile” transatlantico, nella lussuosa e raffinata prima classe, insieme alla madre e al fidanzato Cal (Billy Zane). Costretta a seguire norme sociali e con queste figure di adulti che sembrano aver deciso per lei l’intera vita, Rose soffre di depressione, tanto da pensare al suicidio. Casualmente conoscerà il giovane Jack Dawson (Leonardo DiCaprio), un artista affascinante di terza classe che si è imbarcato sulla nave vincendo i biglietti a una partita di carte. Jack libererà Rose dalla prigione costruita intorno a lei, facendo sbocciare un appassionante e sincero amore. Ma la pace tra i due amanti verrà rotta da un terribile incidente.
La notte del 14 aprile, il Titanic non riuscirà ad evitare la collisione con un iceberg, dando inizio a un tragico affondamento. Jack e Rose faranno di tutto per cercare di sopravvivere, mentre il panico s’impossessa della nave e le speranze annegano sempre più nelle gelide acque dell’Oceano Atlantico.
Due coppie, un full
Jack e Rose, ma anche James e il Titanic. La storia d’amore è duplice, doppia come l’unione che lega la cronaca e la finzione. Appassionato da sempre della storia del Titanic, James Cameron vuole sbalordire sin da subito, organizzando, per il primo atto del film, una vera spedizione negli abissi degli oceani, per catturare con la macchina da presa il vero relitto della nave. Le tre ore e un quarto di film si dimostrano un incredibile atto d’amore del regista verso il suo progetto del cuore, dove si percepisce la cura maniacale per una scenografia allo stato dell’arte e per gli studi riguardanti la dinamica dell’affondamento (tutti documentati in vari contenuti extra delle edizioni home video o dietro le quinte).
È un film pieno di corto circuiti invisibili, dove vere riprese e ricostruzioni (anche digitali), personaggi reali e di finzione, attori e veri scienziati si uniscono per dare vita a un film che cerca di essere quanto più verosimile possibile.
Così, Jack e Rose diventano due figure che viaggiano nel tempo, diventando partecipi di una vera tragedia, riportata in scena con una dose di spettacolarità incredibile. Perché il successo di Titanic è proprio questo: nell’essere allo stesso tempo un film romantico e un film action, nel coinvolgere in egual maniera un pubblico maschile (a cui è destinato l’affondamento della nave) e un pubblico femminile (la storia d’amore tra i due protagonisti). Ma è anche un film che si rifà al cinema classico hollywoodiano, quello delle grandi produzioni in stile De Mille, dei colossal spettacolari, unendosi a un gusto tipicamente più moderno dei disaster movie che, soprattutto negli anni Novanta, facevano scintille al botteghino.
Due anime che convivono insieme, di prima e terza classe, e si uniscono in un atto d’amore: il cinema autoriale (riascoltare i dialoghi oggi ci fa provare nostalgia di una scrittura – mai banale – a cui non si assiste più) e il cinema blockbuster per il grande pubblico (lo spettacolo e il senso di meraviglia).
Nel cuore dell’oceano
Si potrebbe parlare del cast<, ricco di volti riconoscibili e ormai indimenticabili tra i personaggi secondari, e dell’immane talento che i giovanissimi Kate Winslet e Leonardo DiCaprio (qui forse all’apice della propria bellezza) già sprigionavano. Capaci di usare il corpo e la fisicità come ormai non si fa più: inzuppati fradici nelle acque gelide, corrono, saltano, lottano, ma soprattutto risplendono. Nel mezzo del caos e nella folla, sono loro due che illuminano la scena, con una sincerità e una complicità pazzesca.
Si potrebbe parlare della colonna sonora di James Horner, struggente e indimenticabile, dove i flauti si confondono coi respiri e che trasforma la tragedia in un racconto epico, malinconico (“Nessuno aveva mai dormito su quelle lenzuola” dirà la vecchia Rose, descrivendo in una frase tutta l’eccezionalità e la grandiosità di un tempo perduto), sognante.
Dove siamo noi spettatori in questo viaggio? Perché, nonostante conosciamo il film a memoria, ci sentiamo in dovere di risalire su quel transatlantico continuamente? Forse la risposta sta nella scena finale, in un cuore di diamante blu gettato nelle acque dell’oceano. Come Rose, in un modo o nell’altro, abbiamo lasciato anche il nostro. Lì, in fondo agli abissi, dove da più di un secolo è seppellito il Titanic, che torna a risplendere (ancora la bellissima scena conclusiva) grazie alla magia del cinema e agli effetti visivi. Forse torniamo sul Titanic da ormai 25 anni proprio perché si tratta di un raro esempio di cinema, l’arte al suo meglio. Una nave dei sogni, questa sì, inaffondabile.
La recensione in breve
Titanic di James Cameron è un film immortale. Una storia d'amore che è anche un film spettacolare, un film che richiama il colossal classico con la sensibilità moderna. Un progetto del cuore che accoglie il nostro, di cuore. Con un cast eccezionale, una colonna sonora memorabile, una scrittura invidiabile e una regia precisissima, Titanic è un classico moderno indimenticabile.
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Voto CinemaSerieTv