Il film: Transformers: Il risveglio, 2023. Regia: Steven Caple Jr..
Cast: Anthony Ramos, Dominique Fishback. Genere: Azione, fantascienza. Durata: 120 minuti.
Dove l’abbiamo visto: Al cinema, in anteprima stampa.
Trama: Dopo un prologo ambientato nella notte dei tempi, che serve a farci capire come i robot abitino il nostro pianeta da migliaia di anni, ci troviamo nella New York del 1994: i Transformers stanno tornando…
“È roba da Indiana Jones questa!”. A un certo punto di Transformers: Il risveglio, il nuovo film della saga in uscita al cinema dal 7 giugno, due personaggi, alle prese con un sito archeologico in Perù, si trovano davvero in una situazione alla Indiana Jones, con quei pericolosi macchinari che fanno scattare delle trappole e degli ingressi segreti. Abbiamo iniziato proprio così la recensione di Transformers: Il risveglio, perché c’è Steven Spielberg alla produzione. E perché, soprattutto in quel primo, delizioso film diretto da Michael Bay nel 2007, c’era davvero tanto Spielberg. Nello stupore, nel senso di meraviglia della prima parte Per capirci, certe atmosfere di E.T. più che di Indiana Jones. Tutto questo nel nuovo film, che fa ripartire la saga, un reboot ma non proprio, ritorna solo a tratti. Ci sono nuovi personaggi, un nuovo tono, leggermente più comico ma anche più commovente, ma il film è fatto soprattutto di lunghi combattimenti tra robot, a volte davvero troppo lunghi.
La trama: Siamo nella New York del 1994
Transformers: Il risveglio, è ambientata dopo i fatti di Bumblebee. Dopo un prologo ambientato nella notte dei tempi, che serve a farci capire come i robot abitino il nostro pianeta da migliaia di anni, ci troviamo nella New York del 1994. Noah Diaz (Anthony Ramos), un ragazzo di origini sudamericane, ascolta i De La Soul e i Wu Tang Clan. È un ex soldato dell’esercito, vive con la madre e con il fratellino, malato e bisognoso di cure, ed è alla ricerca di un lavoro che non riesce a trovare. Così prova a darsi ai furti. E, una sera, mentre cerca di scassinare una Porsche, si trova dentro a un robot, un Transformer, il simpatico e guascone Mirage. Nel frattempo Elena Wallace (Dominique Fishback), che lavora in un museo archeologico a Ellis Island, si trova ad aver a che fare con un reperto che sembra provenire dall’arte egizia, ma che ha dei segni che non sono geroglifici. Anche lei sarà portata a conoscere i Transformers…
I Maximal, i nuovi Transformers
C’erano una volta gli Autobot contro i Decepticon, i Transformers buoni contro quelli cattivi. Ora, in questa nuova ripartenza della saga, i buoni ci sono sempre. I cattivi sono chiamati Terrorcon, e obbediscono alla misteriosa entità Unicron. E viene introdotta una nuova specie di robot, i Maximal, che hanno la forma di animali (aquile, gorilla, felini) e che abitano la Terra dalla notte dei tempi. Questi nuovi Transformers sono effettivamente originali, ben realizzati, e le sequenza in cui sono in scena sono spettacolari. Ma il tutto, in ogni caso, si riduce alla lotta tra Bene e Male, in cui i protagonisti sono le macchine e noi umani siamo piccoli piccoli, ma possiamo dare una mano.
L’incontro tra Mirage e il bambino sa di Spielberg
E possiamo tirare fuori le nostre doti nascoste. Noah Diaz, infatti, non trova lavoro perché non sa far parte di un team. Ha un fratellino coraggioso che gli ricorda che lui è un guerriero. La forza del piccolo gli servirà nella sua missione, e alla fine, imparerà davvero a lavorare in squadra, una squadra davvero particolare. Così Elena, messa sempre in secondo piano dai suoi superiori, troverà il modo di essere protagonista. Le storie “umane”, che accompagnano quelle della lotta tra i robot puntano ad essere commoventi, con la famiglia di origini latine in difficoltà, e con il percorso di autodeterminazione di una giovane donna. È un modo un po’ stereotipato di commuovere, ma in fondo ci sta. Il momento più bello è l’incontro tra Mirage e il bambino, fuori dalla sua finestra, che ci riporta alle atmosfere alla Spielberg e a quelle del primo film.
Sarà Hasbro Cinematic Universe?
Il nuovo Transformers fa anche un cambiamento piuttosto importante rispetto al famoso film di Michael Bay. Dove c’erano attori famosi o star in piena ascesa, qui ci sono attori ancora poco conosciuti. Tra i due nuovi protagonisti, Anthony Ramos ha un volto interessante ma non buca davvero lo schermo, anche se probabilmente è stato scelto per rappresentare l’insicurezza che è propria del suo personaggio. Dominique Fishback, invece, è la vera sorpresa del film: volto dolce e allo stesso tempo grintoso, l’attrice afroamericana buca lo schermo. Il resto è, come detto in apertura, lunghe, lunghissime scene d’azione. La migliore, però, non è una lotta tra robot, ma uno spettacolare inseguimento a New York tra la polizia e Mirage, ancora sotto forma di una Porsche. Ma è una macchina molto diversa dalle altre. Attenzione al finale, perché la Hasbro e la Paramount hanno evidentemente imparato dalla Marvel. È in arrivo una continuazione della saga, una probabile nuova saga e forse anche una sorta di Hasbro Cinematic Universe.
La recensione in breve
Come abbiamo scritto nella recensione di Transformers: Il risveglio, rispetto al film di Michael Bay del 2007, mancano lo stupore e il senso di meraviglia alla Spielberg. Nel nuovo film, un reboot ma non proprio, tutto questo ritorna solo a tratti. Ci sono nuovi personaggi, un nuovo tono, leggermente più comico ma anche più commovente, ma il film è fatto soprattutto di lunghi combattimenti tra robot, a volte davvero troppo lunghi.
- Voto CinemaSerieTv