Il film: Yesterday, 2019. Regia: Danny Boyle. Cast: Himesh Patel, Lily James, Ed Sheeran, Kate McKinnon, Joel Fry.Genere: Commedia sentimentale, musicale. Durata: 116 minuti. Dove l’abbiamo visto: Su Netflix.
Trama: Un ragazzo che cerca da tempo di avere successo con le sue canzoni, un bel giorno, si sveglia in un mondo dove i Beatles non sono mai esistiti, e dove nessuno conosce le loro canzoni. Proverà a farle ascoltare al mondo. Spacciandole per sue.
“Aiutami se puoi, mi sento giù. E apprezzo molto che tu sia qui. Aiutami a tornare coi piedi per terra. Non vuoi per favore aiutarmi?” Nel momento clou del film che vi raccontiamo nella recensione di Yesterday, diretto da Danny Boyle e scritto da Richard Curtis, quello in cui Jack, il protagonista, lancia ufficialmente le sue canzoni in tutto il mondo, sentiamo cantare Help. È la canzone che John Lennon scrisse come grido di aiuto, in piena Beatlemania, quando non riusciva a gestire il loro clamoroso successo, il superlavoro, e la pressione dei fan. Yesterday è questo: la storia di un successo insperato, di un amore perduto, e di un mercato discografico che non è più quello dei tempi dei Beatles. Il successo di Jack è insperato, perché ci aveva provato per tanto tempo senza alcun risultato. Solo che, a un certo punto, inizia a cantare le canzoni dei Beatles e si rende conto che non le conosce nessuno. E allora, perché non farle ascoltare al mondo? Le conseguenze potete immaginarle. Yesterday è una commedia romantica e un viaggio ironico nel mondo della band più grande di sempre: i Beatles. Forse un po’ incompiuto, ma delizioso.
La trama: E se, di colpo, nessuno conoscesse più i Beatles?
Jack Malik (Himesh Patel) è un ragazzo inglese di origini indiane che di giorno lavora come magazziniere e la sera si esibisce nei pub con le sue canzoni. E nessuno se lo fila. Una notte ha un incidente mentre un blackout toglie la luce per 12 secondi in tutto il mondo. “Avrai bisogno di me, mi darai ancora da mangiare anche quando avrò 64 anni?” chiede, al risveglio, alla sua amica, manager e roadie Ellie (Lily James), che è andata a trovarlo all’ospedale. Ma lei non coglie il riferimento a When I’m 64… Poco dopo, davanti ai soliti amici, che gli hanno regalato una chitarra, intona Yesterday, e la reazione è incredibile: sono commossi, come se l’avessero ascoltata per la prima volta. Ed è davvero così: non l’hanno mai sentita. Poco dopo va su Google e ha la conferma di quello che temeva: i Beatles non sono mai esistiti. E nemmeno gli Oasis, il che ha una sua logica….
Per Richard Curtis l’amore è sempre Questione di tempo
Ma è possibile una cosa del genere? Tutto è possibile, se viviamo in un film scritto da Richard Curtis. un vero maestro della commedia sofisticata: Quattro matrimoni e un funerale, Love Actually e Questione di tempo sono opera sua, e il terzo lo ha anche diretto. Yesterday ha molto in comune con Questione di tempo. Perché Curtis, da sempre, vuole semplicemente parlarci d’amore. E, per farlo, in entrambi i casi ha creato un paradosso: lì era la possibilità di tornare indietro nel tempo, qui quella di passare a un mondo parallelo dove i Beatles non sono mai esistiti, se non per il protagonista. C’è, in entrambi i film, quel tocco surreale che scatena una serie di eventi fantastici e divertenti, e che Curtis ci fa sembrare estremamente credibili. E con i quali, in fondo, fa quello che sa fare meglio, e che ha sempre fatto: parlare di relazioni, di sentimenti, di rimpianti. Anche Jack Malik, in qualche modo, si troverà di fronte alla possibilità di tornare indietro.
Danny Boyle, ancora una favola e ancora rock
Yesterday è più un film di Richard Curtis che di Danny Boyle, che qui si mette, prima di tutto, al servizio della storia. E in questo modo firma quello che è il suo film più ottimista dopo The Millionaire, un’altra favola. Danny Boyle è un regista rock che ha sempre girato film ritmati e musicali, da quell’Iggy Pop che apriva Trainspotting fino ai Sex Pistols della serie tv Pistol. Per un periodo Danny Boyle era stato in ballo per dirigere l’ultimo film di 007, No Time To Die, abbandonato poi per divergenze artistiche. Poco male, perché No Time To Die è stato comunque bellissimo, e perché Danny Boyle si è trovato a custodire un altro simbolo britannico nel mondo come i Beatles. Il suo amore per loro si sente, la voglia di giocare con la loro musica e le loro icone anche.
Lily James: quando si finisce nella colonna di…
Se Himesh Patel è affascinante quanto basta e impacciato il giusto per essere il degno protagonista di una storia di Curtis, a sorprenderci e affascinarci è stata Lily James, bellezza dolce e discreta che ci fa amare il suo personaggio e, soprattutto, ci fa credere in esso. Lily James rende credibile l’elemento chiave della storia, cioè il rimpianto di Jack, che la conosce da vent’anni e non si è mai dichiarato. Ed è lei che ispira allo sceneggiatore l’idea di scrittura più bella, quella “colonna di…” a cui capita di venire incasellati: nella vita si può finire nella colonna degli amici buffi, in quella dell’amica manager rodie, ma non in quella grande amore. Pensateci: non vi è capitato mai, nella vita, di trovarvi nella casella sbagliata della vita di qualcuno? Per Jack, anche qui, si tratta di una questione di tempo.
Chi chiamerebbe un album Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band oggi?
E Yesterday è anche questione di… tempi. Quelli in cui vivevano i Beatles e quelli che viviamo oggi. Sì, perché il music business è terribilmente diverso (a proposito, il cameo di Ed Sheeran è gustoso). E il marketing spesso non capisce le canzoni e rischia di rendere tutto omologato o banale. Titoli come Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band o Abbey Road oggi forse non sarebbero ritenuti adatti a un disco. E allora siamo sicuri che ai nostri tempi i Beatles, e tutto quello che hanno significato, sarebbero possibili? Yesterday è uno di quei film che vive su uno spunto geniale, che avvince per gran parte della durata, anche se poi fatica un po’ a chiudersi. Ma resta un’opera deliziosa. A proposito, se trovate l’idea geniale, pensate che l’aveva avuta già Massimo Troisi, quando cantava Yesterday nel 1400 a un’ignara e attonita Amanda Sandrelli in Non ci resta che piangere…
La recensione in breve
Nella recensione di Yesterday vi abbiamo raccontato un film che è una commedia romantica e un viaggio ironico nel mondo della band più grande di sempre: i Beatles. Forse un po’ incompiuto, ma comunque delizioso.
-
Voto CinemaSerieTv