I tre film della trilogia di Smetto quando voglio, scritti e diretti da Sydney Sibilia hanno conquistato pubblico e critica con l’idea vincente di una banda di ex ricercatori, guidati dal professor Pietro Zinni, che unisce le loro forze per creare una droga da spacciare nelle discoteche aggirando la legge. Una storia ricca di azione e divertimento che vede coinvolto un cast formato da Edoardo Leo, Neri Marcoré, Luigi Lo Cascio, Pietro Sermonti, Paolo Calabresi, il compianto Libero De Rienzo e tanti altri.
Di seguito vi spieghiamo qual è l’ordine in cui vedere i film di Smetto quando voglio, dal primo all’ultimo della trilogia, per seguire la nascita e l’evoluzione della banda di ricercatori, dal successo della loro idea, alle loro imprese criminali fino al capitolo finale, che li vede impegnati in una missione importante.
1. Smetto quando voglio (2014)
Il primo film della trilogia di Smetto quando voglio è ambientato a Roma, nel 2014, e vede protagonisti un gruppo di ex ricercatori universitari, guidati dal ricercatore neurobiologo Pietro Zinni (Edoardo Leo), che nel tentativo di aggirare la situazione di precarietà lavorativa ed economica in cui si trovano, sfruttano le proprie competenze per creare una nuova droga che non risulti nell’elenco delle molecole illegali del Ministero della Salute, in modo da poterla spacciare aggirando la legge. “Cocaina, eroina, anfetamina, metadone, ecstasy e altre 200 molecole fanno parte di quell’elenco. Se una molecola non è in quella tabella allora la puoi produrre, la puoi assumere, ma soprattutto la puoi vendere” spiega Zinni.
La banda organizzata da Zinni è formata da ex ricercatori, tutti preparatissimi nei loro campi, ma tutti precari: i due benzinai e latinisti Mattia Argeri e Giorgio Sironi (Valerio Aprea e Lorenzo Lavia); l’archeologo sottopagato Arturo Frantini (Paolo Calabresi), l’antropologo e sfasciacarrozze Andrea De Sanctis (Pietro Sermonti), l’economista con velleità nel gioco d’azzardo Bartolomeo Bonelli (Libero De Rienzo). Grazie alle competenze di ognuno di loro, la banda riesce a produrre una smart drug efficace e a venderla nei locali. Ma con il successo e i soldi arriveranno anche i primi (grossi) problemi.
Nel cast del primo film troviamo anche Valeria Solarino, Sergio Solli e Neri Marcorè nel ruolo del boss Claudio Felici, detto “Murena”.
2. Smetto quando voglio – Masterclass (2017)
Smetto quando voglio – Masterclass è il secondo film della trilogia da vedere in ordine e vede Pietro Zinni, il capo della banda in carcere, che percepisce (finalmente) uno stipendio come insegnante dei detenuti. Tuttavia la sua detenzione sta per giungere al termine e Zinni si fa venire in mente un’altra idea delle sue per prolungarla (una rissa in sala mensa) e sua moglie Giulia, che aspetta un bambino, non si fida e gli chiede di firmare i documenti per l’affidamento esclusivo del piccolo, per tutelarlo.
Nel frattempo i membri della sua banda sono tornati alle loro vite precarie, ma il gruppo potrebbe riunirsi se Pietro accettasse la proposta dell’ispettrice Paola Coletti (Greta Scarano). La proposta è interessante e potrebbe garantire un compenso a tutti, oltre che la fedina penale di nuovo pulita.
Nel cast, oltre ai protagonisti del primo film, troviamo Giampaolo Morelli, Luigi Lo Cascio, Giusy Buscemi, Raniero Monaco di Lapio.
3. Smetto quando voglio – Ad honorem (2017)
Smetto quando voglio – Ad honorem è il terzo e ultimo film della trilogia e vede i nostri “eroi”, cioè, la banda di ex ricercatori precari guidata dal professor Pietro Zinni in carcere a Rebibbia. Zinni si vedrà costretto ad unire le sue forze con il Murena, cioè il boss Claudio Felici, anche lui detenuto nello stesso carcere, nel tentativo di fermare il villain di questo film, cioè Walter Mercurio (Luigi Lo Cascio), intenzionato a sintetizzare il gas nervino con l’aiuto di un cromatografo, per fare una strage. Grazie ad un’intuizione, Zinni capisce che Mercurio potrebbe aver scelto un imminente evento pubblico per mettere in atto i suoi propositi. In questa occasione, che si terrà alla Sapienza, saranno presenti le più importanti personalità dell’istruzione e della ricerca italiane.
Ma perché Mercurio ce l’ha tanto con il sistema? In carcere Murena spiega a Pietro Zinni che quando fu inaugurato il tecnopolo di Ostia, gli unici reparti attivi erano proprio quelli di Felici e Mercurio. Nella struttura però, si verificò un grave incidente causato da tagli imposti dall’università e nel quale morì Ginevra, la donna amata da Mercurio.
Per la promozione del terzo film, è stata rilasciata una clip video in cui i protagonisti appaiono tutti nudi, nelle docce del carcere.