Sulle ali della musica racconta la storia vera di Antonia Brico, la prima donna a dirigere un’orchestra sinfonica e a riuscire ad affermarsi in tutto il mondo. L’artista, vissuta nel Novecento, divenne un simbolo delle possibilità professionali delle donne.
Antonia Brico nacque a Rotterdam il 26 giugno 1902 e morì il 3 agosto del 1989 a Denver. Quando sua madre scoprì di essere incinta, fu cacciata di casa dal padre e la neonata fu affidata ad un asilo e poi successivamente ad una coppia di coniugi, i Wolthus, ma l’esperienza con loro non fu molto serena. Antonia fu mandata a scuola col nome di Wilhelmina Wolthuis.
Da bambina la futura direttrice d’orchestra si trasferì con i genitori adottivi negli Stati Uniti d’America, stabilendosi in California. Nel 1919 Antonia era già una pianista esperta con esperienze come direttore d’orchestra. Un talento che aveva scoperto grazie ad un medico che suggerì ai suoi genitori adottivi di farle prendere lezioni di piano come “rimedio” all’onicofagia. Dopo essersi laureata nel 1923 l’allora 21enne iniziò a studiare pianoforte con diversi professionisti tra cui Zygmunt Stojowski. Dopo essersi iscritta alla Universitat der Kunste di Berlino nel 1929 la Brico ottenne il masterclass in direzione d’orchestra cosa che le permise di essere la prima donna statunitense a ottenere tale titolo. In carriera Antonia ottenne tantissimi riconoscimenti e riuscì a conquistare il mondo.
Una carriera luminosa che subì una brusca battuta d’arresto quando la talentuosa direttrice si scontrò contro il maschilismo, nella persona di un baritono, John Charles Thomas, che rifiutò di farsi dirigere da lei. Un rifiuto che ebbe un impatto sul modo in cui Antonia iniziò ad essere considerata nel mondo della musica operistica e infonica, negli USA. Ma, incassato il colpo, la Brico non si lasciò abbattere e a Denver fondò la prima orchestra tutta al femminile.
In Sulle ali della musica il ruolo di Antonia Brico è interpretata dall’attrice Christanne de Bruijn. La regia di questo film biografico è di Maria Peters e la storia ricalca quanto accaduto nella realtà concedendosi però di romanzare un po’ qui e là gli accadimenti senza però mai storpiare la realtà.