A guardare il film Tatanka viene da chiedersi se sia tratto da una storia vera. La risposta è no, anche se ricalca in parte il mondo e il vissuto di Clemente Russo, il pugile protagonista del film. Lui stesso però ha sottolineato che alcune parti del film sono inventate. Il film di Giuseppe Gagliardi è tratto da Tatanka Skatenato, un racconto di Roberto Saviano contenuto nel libro La bellezza e l’inferno, che incentrato proprio su Russo. In un’intervista a Repubblica però, Russo ha spiegato che non ha vissuto tutto ciò che viene raccontato nel film.
“Si tratta di un film basato sul riscatto sociale dei ragazzi del sud, con questo ragazzo, che si salva dalle brutte tentazioni della camorra e della criminalità del Sud facendo pugilato.” – spiegò Russo a Repubblica, alla vigilia delle riprese del film – “È un racconto vero, però la storia non è la mia. Per esempio, il personaggio che interpreto, Michele, ad un certo punto scappa in Germania perché altrimenti qua lo ammazzano, e lì trova la sua fortuna. È ovvio che non si tratta della mia vera vita privata. Una cosa del genere a me non è mai capitata”
In un’altra intervista però ha spiegato anche che il pugilato lo ha tenuto lontano dalla camorra, quando era giovane e viveva in provincia di Caserta: “A Marcianise, in quei primi anni ’90, la tensione era alta. La sera c’era il coprifuoco: la camorra imperversava. Ma il mio mondo, la boxe, era un’oasi protetta dall’odio e dalle ingiustizie. E mi ha tenuto a distanza dalla criminalità.”
Il film Tatanka racconta la storia di Michele (Clemente Russo) e Rosario, amici sin dall’infanzia, che crescono a Marcianise, dove le leggi della camorra prevalgono su tutto. I due ragazzi però percorreranno destini diversi: Rosario diventa un boss mentre Michele, dopo alcuni trascorsi giudiziari, scopre la boxe grazie all’allenatore Sabatino (Giorgio Colangeli).