Il film The Bleeder racconta la storia vera dell’uomo che ha ispirato Rocky Balboa. Il personaggio interpretato da Sylvester Stallone nel film Rocky, infatti, non è nato completamente dalla fantasia dello sceneggiatore ma riprende l’incredibile vicenda di Chuck Wepner, un pugile di discreta fama che riusci a resistere per 15 riprese al campione del mondo Muhammad Ali.
Pochi sanno che l’epica opposizione di Rocky Balboa contro l’imbattuto Apollo Creed nel primo film della saga di Rocky, si rifa all’altrettanto epico incontro di Chuck Wepner contro il leggendario campione del mondo Muhammad Ali, considerato il miglior pugile di tutti tempi.
Chuck Wepner, all’anagrafe Charles Wepner, è nato il 26 febbraio 1939. Nella sua carriera gli sono stati assegnati due nomignoli, The Bayonne Brawler (L’azzuffatore di Bayonne) e The Bayonne Bleeder (il sanguinatore di Bayonne). Quest’ultimo soprannome deriva dalla debolezza della sua faccia, che finisce sempre per sanguinare sotto i colpi degli avversari, Bayonne è la località del New Jersey dove lui è venuto al mondo.
I primi pugni Chuck li tira con i Marines, lavora come operaio per un’azienda elettrica, quindi i suoi allenamenti sono nelle ore libere, all’alba o alla sera. Alto 196 centimetri, nel 1964 diventa un peso massimo, disposto a tutto pur di rimanere in piedi a rischio di beccarsi 70 punti di sutura dopo il match con George Foreman del 1969. Stessa sorte durante l’incontro con Sonny Liston, il 29 giugno 1970, uno dei più duri della storia della boxe, perso solo al decimo round per KO tecnico. Chuck Wepner è quello che nella boxe si chiama un buon incassatore, anche se il giorno dopo non riesce ad aprire gli occhi, talmente sono gonfi per i pugni presi contro Sonny Liston.
L’incontro della vita, quello contro Muhammad Ali, l’organizza Don King, quello che Mike Tyson definisce: “Un miserabile figlio di puttana”, opinione condivisa da tanti, ma l’uomo è un genio del mondo della boxe. Il 24 marzo 1975 mette in piedi a Richfield, nei pressi di Cleveland (Ohio), un incontro tra The Bayonne Bleeder e il campione del mondo in carica della categoria. Il biglietto per entrare all’Arena costa ben 12 dollari, il match viene trasmesso anche in numerose sale cinematografiche. L’America bianca spera nel miracolo: è dal 1960 che il titolo è appannaggio di pugili neri.
Chuck Wepner sale sul ring con la certezza del sopravvissuto: “Se ho salvato la pellaccia nei Marines, allora posso resistere ad Ali”, dice ai cronisti. Il match inizia e la potenza di Alì si abbatte su Wepner, ma dopo nove riprese il pugile bianco è ancora in piedi, continua ad incassare colpo su colpo. Chuck colpisce Ali alla nona ripresa, il campione del mondo va al tappeto. “Al, accendi la macchina, andiamo in banca, siamo milionari!“, grida Wepner al suo angolo, dove c’è l’allenatore Al Braverman che gli risponde “È meglio se ti giri. Si sta alzando e pare incazzato di brutto!“.
Ali infatti si rialza e continuò a colpire Chuck fino alla quindicesima ripresa. Quando Il sanguinatore di Bayonne finisce nuovamente al tappeto si rialza, ma l’arbitro, viste le sue condizioni, sospende il match dando la vittoria ad Ali per KO tecnico all’ultimo round.
Sylvester Stallone per Rocky chiama Chuck Wepner in qualità di consulente e gli propone come ingaggio settantamila dollari subito o, in alternativa, l’un per cento degli incassi. Chuck sceglie la prima possibilità: “Avessi scelto l’altra possibilità, sarei diventato miliardario in pochi mesi”, ha detto.
La storia di Chuck Wepner viene raccontata in The Bleeder, la pellicola del 2016 diretta da Philippe Falardeau con Liev Schreiber nei panni del pugile. Il film è disponibile su Prime Video per gli abbonati alla piattaforma streaming.