The Visit, uscito nel 2015, è uno degli horror più inquietanti di M. Night Shyamalan, un film che esplora tematiche come la vecchiaia e la malattia mentale, con un approccio oscuro e spaventoso, ma è anche un piccolo saggio di cinema e una divagazione ironica sul genere found footage, ricco di citazioni cinematografiche e letterarie soprattutto horror. Andiamo ad analizzare più a fondo il film nella nostra spiegazione del finale di The Visit.
Il film racconta la storia di due fratelli adolescenti, Becca e Tyler Jamison (Olivia DeJonge e Ed Oxenbould) che si recano dai loro nonni a trascorrere una settimana dai loro nonni, in Pennsylvania. Non ci sarebbe nulla di strano, ma i ragazzi in realtà non hanno mai conosciuto i loro nonni e sono anche da soli, perché la loro mamma, Loretta, ha deciso di fare un viaggio con il suo nuovo compagno. Uno dei motivi per i quali Loretta non accompagna i figli dai nonni, è che molti anni prima ha troncato i rapporti con i suoi genitori. L’incontro tra Becca e Tyler e i due nonni va benissimo. I due sembrano due persone a modo, affettuose. Lei “Nana”, passa le giornate a preparare biscotti, lui, Pop, passa il tempo con le sue attività in campagna. Loretta e i suoi figli decidono che si terranno in contatto via Skype. Inoltre, Becca ha deciso di realizzare un documentario sulla sua settimana dai nonni e questo permette allo spettatore di assistere e di vivere insieme a loro quella che sarà una settimana terrificante. La prima notte infatti, i ragazzi scoprono che la nonna va in giro per casa mezza spogliata, vomitando copiosamente. E questi atteggiamenti si fanno sempre più inquietanti e bestiali, col passare dei giorni. Anche il nonno ha atteggiamenti sempre più strani. Sulle prime i ragazzi pensano che i due siano affetti da qualche forma di demenza senile, ma come scopriremo nel finale, la verità è molto più inquietante.
Il finale: chi ha ucciso i veri nonni?
“Quelli non sono i vostri nonni!” questa frase di Loretta, che dopo giorni riesce a vedere in faccia, via Skype, i due anziani che ospitano i suoi figli, è la prima rivelazione sconcertante del film. La spiegazione del finale di The Visit, infatti, sta nel fatto che i Jamison, i veri nonni di Tyler e Becca sono stati uccisi da Claire e Mitchell, due anziani che si sono sostituiti a loro. I due vecchi, affetti da gravi disturbi mentali, erano ospiti di una struttura psichiatrica nella quale i veri nonni dei due ragazzi prestavano volontariato. I Jamison avevano parlato più volte ai due pazienti psichiatrici di avere dei nipoti ed una figlia che non vedevano da tempo e questo aveva fatto nascere nei due psicopatici il desiderio di sostituirsi a loro, per vivere una settimana “da nonni”, all’insegna della normalità. La loro messinscena era quasi riuscita, perché i due ragazzi non sapevano che faccia avessero i loro veri nonni.
Claire e Mitchell hanno ucciso i veri nonni a martellate e nascosto i loro corpi nella cantina, sotto degli stracci e sotto le loro tute dell’ospedale in cui erano ricoverati. Per un po’ cercano di minimizzare le loro stranezze di fronte ai due ragazzi, ma col passare dei giorni diventano sempre più evidenti e difficili da controllare. Il piano dei due impostori poi, rischia di essere compromesso da alcune persone che si presentano in visita. Si tratta di collaboratori e pazienti della struttura, che cercano i due anziani volontari, che non si fanno sentire da giorni.
Di che malattia mentale soffrono Claire e Mitchell?
Nel corso del film, mentre assistiamo a comportamenti sempre più spaventosi, da parte dei due anziani, scopriamo anche dei dettagli sul loro passato.
Claire è una donna che in passato ha ucciso i suoi due figli e gettato i loro corpi in uno stagno, dopo averli chiusi in una valigia (per questo racconta quella storia delirante su uno stagno e gli extraterrestri, durante l’intervista a Becca). La sindrome del tramonto di cui la donna soffre esiste davvero, ma probabilmente è una condizione dovuta alla demenza senile che è sopraggiunta in seguito, compromettendo una situazione psichica già precaria. In The Visit Shyamalan esaspera un po’ la sintomatologia della sindrome del tramonto, che nella realtà si manifesta in pazienti affetti da demenza al calar del sole o in ambienti scarsamente illuminati, e di certo non “scatta” ad orario, dopo le 21.30, come si vede nel film. Il modo in cui Claire si “trasforma” dopo cena, da signora affabile ed elegante a “bestia” inizialmente fa pensare che sia affetta da qualche forma di licantropia o possessione.
Per quanto riguarda Mitchell invece, è possibile che sia affetto da una grave forma di schizofrenia. Racconta di essere stato licenziato dal lavoro, in passato, perché vedeva una strana “creatura bianca con gli occhi gialli” e nessuno gli credeva. Inoltre, quando è in giro per strada con i due ragazzi, si avventa su uno sconosciuto, convinto che questi lo stesse seguendo. Anche per Mitchell, come per Claire, l’età avanzata potrebbe aver peggiorato le sue condizioni di salute, sia mentale che fisica. Rispetto ai disturbi di Claire, quelli di Mitch sembrano più lievi, poi saranno ancora più evidenti e spaventosi nella seconda parte del film, soprattutto nella scena in cui viene sorpreso con un fucile, che tiene puntato verso il volto, come a volersi togliere la vita.
In The Visit tutti i personaggi sono segnati da disturbi mentali e traumi
In The Visit le condizioni di Claire e Mitchell sono l’elemento disturbante, quello che suscita orrore e inquietudine e questo ha sollevato qualche polemica in merito allo stigma che circonda le malattie mentali. Ma nel film di M. Night Shyamalan tutti i personaggi principali convivono con i propri traumi, che veicolano attraverso comportamenti eccentrici. Da quando il loro padre è andato via di casa, Tyler ha la fobia dei germi e, come viene spiegato nel film, attraverso questa fobia si illude di poter controllare le cose. Becca invece, per ragioni simili, non riesce a guardarsi allo specchio, neanche per vestirsi o pettinarsi.
Il trauma subito da Tyler però, gli permetterà di salvarsi nel finale del film, quando rievocando quell’episodio sportivo per il quale ritiene inconsciamente di aver deluso suo padre, spingendolo ad andarsene, riuscirà ad uccidere Mitchell che minaccia lui e sua sorella.
Anche Loretta, la madre dei due ragazzi, continua a condurre una vita sentimentale fallimentare segnata dal suo sentirsi inadeguata. E come viene rivelato alla fine di The Visit, non è vero che i suoi genitori non vollero più vederla, ma fu lei a troncare qualsiasi tentativo di riavvicinamento da parte loro, contribuendo in parte a ciò che è accaduto ai suoi figli. Nel finale alternativo di The Visit, si vede infatti che quando i due ragazzi sono nello scantinato, trovano una lettera dei veri nonni indirizzata alla figlia. Nella missiva c’è scritto che i due anziani hanno seguito a distanza la vita della loro figlia e sono comunque fieri del fatto che sia riuscita a crearsi una bella famiglia, nonostante la brusca separazione dal marito.
Le citazioni cinematografiche, da Halloween a Psycho
Infine, vogliamo spendere due parole sulle numerose citazioni cinematografiche che costellano The Visit. Le più frequenti ed esplicite sono quelle che omaggiano Halloween – la notte delle streghe, di John Carpenter. Tra soggettive sulle scale, con coltelli in mano, battute su Michael Myers, Claire col lenzuolo sulla testa, è un continuo rincorrersi di rimandi al cult horror del ’78. Altri film che vengono citati in maniera diretta sono Psycho, di Alfred Hitchcock, sia per la scena della nonna seduta di spalle, sulla poltrona, che per le inquadrature della casa, che fanno pensare al Bates Motel.