Una preghiera prima dell’alba, un film del 2017 diretto da Jean-Stéphane Sauvaire, racconta la storia vera di Billy Moore, un giovane pugile inglese imprigionato in un carcere in Thailandia per possesso di droga. La trama della pellicola trae ispirazione dal racconto autobiografico dello stesso Moore, intitolato: A Prayer Before Dawn: My Nightmare in Thailand’s Prisons.
Billy, dopo l’arresto, è stato condannato a tre anni di reclusione e ha scontato parte della pena nel carcere di Chiang Mai, prima di essere trasferito nell’istituto di massima sicurezza di Klong Prem, una delle prigioni più malfamate della Thailandia. Nel 2010 ha ottenuto il rimpatrio da parte delle autorità locali ed ha finito di scontare la sua condanna nella prigione di Wandsworth, nei pressi di Londra.
Durante la sua detenzione Moore ha scritto un libro, divenuto un bestseller in diversi paesi europei, in cui ha raccontato la sua terribile esperienza in carcere. La parte più tragica della storia del pugile britannico è che, nonostante il successo ottenuto prima con il libro ed in seguito con la pellicola, Billy non è stato comunque in grado di sconfiggere i suoi demoni.
Dopo aver portato a termine un lungo percorso di riabilitazione in Inghilterra nel 2016, in seguito alla diagnosi di una grava malattia, Moore è ripiombato nella dipendenza dalla droga e in quello stesso anno è stato arrestato per aver fatto irruzione nella casa di un vicino con lo scopo di rubare alcuni oggetti di valore: il pugile è tutt’ora detenuto in una prigione inglese.