Unstoppable – Fuori controllo, film con Denzel Washington, è ispirato alla storia vera dell’incidente ferroviario occorso al convoglio merci CSX 8888, della CSX Transportation, avvenuto nello stato americano dell’Ohio il 15 maggio del 2001. A causa di un errore umano, una locomotiva senza conducente percorse a tutta velocità 105km di binari, trascinando con sé carrozze contenenti materiale altamente tossico. A circa due ore dall’incidente, una seconda locomotiva agganciò il convoglio alla propria carrozza di coda, rallentandolo ed evitando un disastro.
Un macchinista, in servizio alla stazione di deposito di Stanley Yard, vicino Toledo in Ohio, il cui nome non è mai stato rivelato al pubblico nemmeno a seguito delle indagini interne, prese possesso della locomotiva 8888 per trainare un convoglio di 47 carrozze merci, destinate poi a essere agganciate a un altro convoglio; di queste, 25 erano vuote, ma 22 contenevano elevate quantità di fenolo fuso, un elemento chimico dal forte potere corrosivo se messo a contatto con la pelle. Dopo aver avviato la locomotiva, il macchinista si rese conto di uno scambio disallineato sui binari, e decise di scendere dalla cabina per riallinearlo. Prima di abbandonare la locomotiva, azionò il freno moderabile, che consente al veicolo di fermarsi manualmente; in condizioni normali, sarebbero stati attivati anche i freni pneumatici delle carrozze, in quel momento disabilitati in quanto esse non erano agganciate tra di loro.
Il macchinista, dunque, per eccesso di sicurezza, scelse di attivare anche il freno elettrico, che attraverso un sistema di dissipazione dell’energia simile a quello delle auto ibride, blocca automaticamente i movimenti del convoglio, attraverso l’azione del motore; la procedura, tuttavia, non venne completata in maniera corretta, e quando il macchinista portò la leva di comando al livello otto, il treno, invece di frenare, iniziò ad accelerare. Accortosi tardivamente del disguido, l’uomo cercò di rincorrere la locomotiva per risalirvi a bordo, senza successo, riportando anche lievi ferite.
Il convoglio, allora, iniziò la sua inarrestabile corsa, che alla fine si sarebbe rivelata lunga più di 100km, lungo l’entroterra dello stato dell’Ohio. Furono fatti alcuni tentativi per fermarlo; l’installazione di un deragliatore portatile, un piccolo dispositivo a cuneo, sui binari si rivelò però del tutto inefficace, a causa dell’elevata velocità del convoglio; altrettanto inutile fu il tentativo di scatenare una perdita controllata di carburante azionando, con dei colpi di fucile, il pulsante di razionamento; per attivarsi, infatti, il sistema necessita di una pressione prolungata del pulsante.
Allora, una seconda locomotiva, la CSX 8392, diretta in direzione della 8888, fu staccata dal convoglio cui era agganciata, e venne messa all’inseguimento della 8888. Dopo essersi fatti superare, il macchinista Jesse Knowlton e il capotreno Jesse L. Forson, a bordo della 8392, si misero all’inseguimento del convoglio 8888, riuscendo, all’ultimo, ad agganciare la vettura di coda; usando il proprio freno elettrico, i due rallentarono il convoglio fino ad arrivare a una velocità tale da permettere al supervisore Jon Hosfeld di salire a bordo della 8888 e terminarne definitivamente la corsa, tramite lo spegnimento dei motori.

Ecco come i tre protagonisti hanno vissuto quei fatidici momenti. Knowlton dichiara di aver fatto soltanto il suo dovere; “Io sapevo solo quello che dovevo fare. Mi era stato chiesto, o meglio, ordinato, di riacchiappare quel treno, e l’ho fatto; sul momento abbiamo cercato di capire al volo come fare per agganciarlo, e ce l’abbiamo fatta al primo colpo“. Forson, che al momento dell’incidente, era in servizio presso le Ferrovie da poco più di un anno, riflette: “Durante l’addestramento non ci avevano mai parlato di una cosa del genere; vedere quella bestia andare al massimo senza nessuno a bordo, e poi doverla inseguire, è stato strano; una cosa che ti capita una volta nella vita“. Hosfeld è più generoso di dettagli: “Avevo una sola possibilità per salire a bordo; avevamo già passato tre o quattro incroci, non mi restava molto, ma la velocità era troppo elevata; per salire avrei dovuto aspettare che rallentasse; la popolazione non è mai stata veramente in pericolo; semplicemente, per circa due ore, abbiamo avuto un treno fuori controllo“.