Presentato all’80esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nell’ambito delle Giornate degli Autori, Viaggio in Giappone è un film diretto da Élise Girard che racconta la storia dell’affermata scrittrice francese Sidonie Perceval (interpretata da Isabelle Huppert), la quale, dopo la scomparsa del marito, ha smesso di scrivere. Inviata in Giappone per la riedizione del suo primo romanzo, la donna fa la conoscenza di un editore locale, Kenzo (Tsuyoshi Ihara), che la accompagna alla scoperta di Kyoto, città del Paese del Sol Levante famosa per i suoi templi e santuari. Inizierà così per Sidonie un percorso di rinascita, che la condurrà ad intrecciare una relazione con il suo accompagnatore, mentre cerca di lasciarsi alle spalle il passato.
Tra ciliegi in fiore e scorci che sembrano usciti da un’altra epoca, Viaggio in Giappone conduce lo spettatore in un dolce peregrinare tra gli amori del presente e i fantasmi del passato, al fianco di una protagonista alle prese con l’elaborazione del lutto e la riacquisizione della propria identità. Vale quindi la pena percorrere questa strada al fianco di Sidonie ed andare ad analizzare quelli che sono i 5 buoni motivi per non perdere il film con Isabelle Huppert.
1) L’ambientazione: un Giappone d’altri tempi
![Una scena di Viaggio in Giappone](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2023/12/Sidonie-au-Japon-8-2-960x640-1.jpg)
Attraverso la visione del film di Élise Girard accompagniamo la protagonista alla scoperta delle meraviglie del Giappone, scoprendo insieme al lei una versione inedita del Paese del Sol Levante, in cui sono la quiete e il silenzio a farla da padroni, mentre l’antico prende il sopravvento sulle metropoli ipermoderne che siamo abituati a vedere in televisione. Le foreste, i templi e i ciliegi in fiore hanno quindi la meglio sulle insegne al neon dei grandi grattacieli in questo viaggio di una settimana tra Osaka, Kyoto e gli altri inebrianti luoghi con i quali abbiamo il piacere di riempirci gli occhi e che la regista francese ha la capacità di portare sullo schermo come fossero disegnati con una matita leggera.
Ci troviamo quindi di fronte a un paese che sembra uscito da una vecchia cartolina, ma questo non dovrebbe sorprendere perché, in fondo, il Giappone è proprio il paese delle contraddizioni, dove passato e presente si incontrano fino a fondersi; ed è proprio ciò che accade nella vita di Sidonie, il cui processo di guarigione cammina di pari passo con il fantasma del marito defunto, che sembra seguirla ovunque vada.
2) L’attrice protagonista: una grande potenza espressiva
![Una scena di Viaggio in Giappone](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2023/12/original_mkMsIAeZBuNN4DoBNxD64AaNMtV.webp)
Negli ultimi due decenni Isabelle Huppert è riuscita a ritagliarsi una nicchia interessante, interpretando donne che abbandonano le loro vite agiate, le proprie zone di comfort, per avventurarsi in angoli remoti (fisicamente o metaforicamente) del mondo. Non dovrebbe quindi sorprendere che il ruolo da protagonista in Viaggio in Giappone sembri confezionato apposta per lei, permettendole di bilanciare coraggio e curiosità, padronanza nel linguaggio e potenza espressiva, rendendo carichi di parole anche i numerosi momenti di profondo silenzio. È affascinante il modo in cui la Huppert riesce a vestire i panni (non proprio leggeri) di una donna alla ricerca di se stessa all’indomani di un grave lutto, senza mai dimenticare quel tocco di leggerezza che rende il film vitale e colmo di speranza, nonostante tutto.
Da evidenziare anche la sinergia tra la scrittrice e i due protagonisti maschili, l’editore locale (Kenzo) interpretato da Tsuyoshi Ihara, e il fantasma del marito scomparso, portato in scena da August Diehl. Sidonie e Kenzo hanno un’alchimia irresistibile capace di avere una presa fortissima sullo spettatore, mentre l’ex coniuge spettrale costringe la protagonista a mettersi continuamente alla prova, spronandola a tirar fuori quel coraggio che forse nemmeno lei sapeva di possedere. Entrambi, comunque, esistono esclusivamente in funzione della donna e del suo viaggio (in Giappone e dentro se stessa), componente chiave del film.
3) La tematica: una storia d’amore e di fantasmi
![Una scena di Viaggio in Giappone](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2023/12/maxresdefault-1.jpg)
Quella narrata in Viaggio in Giappone è una storia d’amore e di fantasmi, una pellicola coinvolgente e commovente che porta in scena il difficile processo di guarigione che deve necessariamente seguire al periodo del lutto. Ed è proprio questo il fulcro della narrazione: cosa succede quando si decide di trasformare un cuore spezzato in un’opportunità di cambiamento e, perché no, di scoperta? Accadono cose meravigliose come ci mostra il lavoro della Girard, cose capaci di farci guardare alla vita attraverso prospettive inedite e affascinanti. La tematica del film può quindi essere racchiusa nel concetto di vita e morte, due facce della stessa medaglia che non possono esistere se l’altra è assente; una dualità espressa al suo massimo nel film, che affianca giornate gioiose di cieli tersi e camicie a fiori alle immagini del fantasma dell’ex marito. Perché in Viaggio in Giappone, la morte si trova in ogni angolo, ma non come qualcosa da temere, piuttosto come un aspetto naturale della vita che dobbiamo imparare ad abbracciare.
4) La delicatezza della storia
![Una scena di Viaggio in Giappone](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2023/12/4332750.webp)
Viaggio in Giappone è un film delicato come un fiore di ciliegio, ricco di momenti di quella meraviglia silenziosa tipica della natura controbilanciati da attimi di pura e struggente malinconia. L’equilibrio tra un umorismo lieve quasi impalpabile e il dramma viscerale rappresenta la vera identità di un film che si pone l’obiettivo di presentare un ritratto tridimensionale di una donna ordinaria che sta subendo, però, straordinari cambiamenti. Una protagonista alla quale, nel corso della narrazione, ci avviciniamo sempre più ma costantemente in punta di piedi, come se la macchina da presa avesse il massimo rispetto per il suo dolore che approfondisce ma mantenendo in ogni scena una grande discrezione.
5) Una regia sognante
![Élise Girard](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2023/12/1693901907361_1400x0933_0x0x0x0_1693901925233.jpg)
Per raccontare una storia come questa, la regista francese Élise Girard sviluppa ogni idea presentata nel film in modo sorprendente e non convenzionale, ma comunque accessibile dal pubblico che potrà facilmente empatizzare con la protagonista se non addirittura riconoscersi nel suo conflitto interiore tra il ricordo e il guardare oltre. Il suo stile registico – per quanto rigoroso nell’esaltare le ambientazioni e le interpretazioni degli attori – appare come sognante, onirico, mostrando una Sidonie che si muove sul labile confine tra il mondo reale della nuova relazione con Kenzo e il suo subconscio che le fa vedere il marito defunto ovunque. Gran parte della complessità della pellicola, infatti, deriva proprio dal modo in cui la regia riesce a mescolare passato e presente, attraverso l’uso elegante e mai invadente di flashback e sogni ad occhi aperti, che permettono di comprendere al meglio i personaggi e sviscerare le tematiche di cui abbiamo già parlato. Il tutto accompagnato da una colonna sonora straordinaria capace di esaltare ogni singola scena.