Anne Hathaway, in una lunga intervista a Porter Magazine, ha rivelato come agli inizi fosse stata avvertita del fatto che, molto probabilmente, la sua carriera sarebbe finita a 35 anni, un destino peraltro comune a molte attrici donne. Hathaway, che ha da poco superato la quarantina, riflette così su questo amaro luogo comune dell’industria.
“Da bambina, quando ho cominciato, tutti mi dicevano che la mia carriera sarebbe finita, si sarebbe disintegrata, una volta che avessi compiuto 35 anni, una cosa che effettivamente capita a molte donne. Ma negli ultimi tempi, la situazione è un po’ cambiata; ci sono sempre più attrici dalla carriera longeva, ed è meraviglioso. Non mi pare sia però ancora il momento di mettere i festoni in piazza, tanto che proprio l’altro giorno, una persona mi ha detto: “Abbiamo fatto tanto, e abbiamo molto di cui andare fieri, ma la strada è ancora lunga“.
La carriera di Anne Hathaway ha preso il volo nel 2001, quando lei era adolescente, con il ruolo di Mia in Pretty Princess di Garry Marshall; a seguire titoli come Ella Enchanted e Principe azzurro cercasi (sequel di Pretty Princess) le aprono le porte del cinema più adulto, con film come Brokeback Mountain, Il diavolo veste Prada, Passengers e One Day; mentre continuano i ruoli nella commedia leggera, all’inizio dello scorso decennio arriva l’ora della consacrazione, con Les Misérables, seguito dal successo planetario di Interstellar, fino al recente Cattive acque.
Sulla possibilità di interpretare ruoli tanto diversi tra loro, lasciando un impatto tangibile nella vita delle persone, Hathaway ha detto: “L’idea che tu possa entrare nelle pieghe della vita di una persona è una bella sensazione; non saprei dire quale onore sia per me essere parte dei momenti di relax delle persone. Il fatto che il mio percorso da interprete si intersechi con la vita quotidiana della gente mi esalta. Adoro quando un progetto continua a vivere anche tempo dopo la sua uscita“.