Antonio D’Amico è morto nella notte tra il 5 e il 6 dicembre: l’ex compagno di Gianni Versace da mesi aveva contratto una malattia che si è rivelata fatale. Il designer, ex modello, da un anno aveva inaugurato Principe di Ragada, la sua nuova linea di abiti sartoriali. La notizia è stata data da Rody Mirri, suo manager e amico.
Antonio D’Amico e Gianni Versace sono stati legati dal 1982 fino al 15 luglio 1997, quando lo stilista italiano fu assassinato con due colpi di pistola sugli scalini della propria abitazione a Miami Beach. Antonio D’Amico fu uno dei primi a soccorrerlo. Nel testamento, Versace gli lasciò un un vitalizio e l’uso delle sue dimore. Il designer, invece, preferì ricevere la somma in un’unica liquidazione per investirla nella sua attività di stilista.
Nella serie American Crime Story: L’assassinio di Gianni Versace, il suo personaggio è stato interpretato da Ricky Martin, mentre Édgar Ramírez ha vestito i panni di Gianni Versace e Darren Criss quelli dell’omicida Andrew Cunanan. In una delle sue rare apparizioni televisive, aveva detto a Serena Bortone di non essere d’accordo con la serie ideata da Scott Alexander e Larry Karaszewski, unico punto su cui concorda con la famiglia Versace con cui non era in buoni rapporti.
Il designer a Oggi è un altro giorno, sull’omicidio del suo compagno disse: “Fu il giorno che ha tagliato in due la mia vita e la parte che è rimasta si è sotterrata. Quella parte ci ha messo molto a riprendersi, sono ferite che non si rimarginano completamente. Quella scena in cui io l’ho ritrovato, nella mia testa non si è mai cancellata. La rivedo ancora oggi, Quella mattina voleva per forza andarsi a comprare i giornali, io mi sono alzato sono andato a giocare a tennis e l’ho saputo dopo che era uscito. Nessuno poteva immaginare questo“.
Antonio d’Amico era nato in Puglia il 21 Gennaio 1959. I genitori avevano divorziato quando lui aveva 2 anni.Dopo la separazione si era trasferito a Milano assieme alla mamma. A 16 anni aveva assistito alla morte della sorella Maria, deceduta a causa di una malattia cardiaca congenita.