Antonio Inoki è morto all’età di 79 anni, probabilmente a causa di una serie di patologie di cui soffriva da anni. Nel luglio del 2020 aveva rivelato di avere problemi di cuore. La notizia è stata diffusa dai media giapponesi che citano fonti vicine al campione.
WWE remembers Antonio Inoki.
1943-2022 pic.twitter.com/I9JF377dLb— WWE (@WWE) October 1, 2022
Le condizioni di Antonio Inoki si erano aggravate negli ultimi anni. Il lottatore soffriva di diabete amiloidosi e da circa un anno era costretto ad usare la sedia a rotelle a causa di problemi alla colonna vertebrale. Lo scorso anno era stato ricoverato d’urgenza per una torsione intestinale.
Inoki era nato nel 1943 a Yokohama, durante la Seconda Guerra Mondiale. Da ragazzo si trasferì in Brasile, fu qui che un impresario giapponese lo catapultò nel mondo della lotta professionistica. Il suo carisma ha contribuito in maniera significativa all’esplosione del wrestling anche nel nostro paese, dove i suoi incontri venivano trasmessi da un pool di emittenti locali tra gli anni ’70 e ’80, quando, qui da noi, il Wrestling si chiamava Catch.
Il lottatore giapponese raggiunse una grande popolarità grazie all’incontro contro il campione di boxe Muhammad Ali, svoltosi nel 1976 al Nippon Budokan di Tokyo. Inoki si ritirò dal ring nel 1988, l’anno dopo fu eletto al Parlamento tra le file del partito ‘Sport e Pace’. Grazie al suo intervento diplomatico nel 1990 ottenne il rilascio di ostaggi giapponesi all’inizio della Guerra del Golfo. Varie volte si è recato in Corea del Nord, trattando, in maniera ufficiosa, la questione degli ostaggi nipponici.