Barry Keoghan qualche tempo fa ha rischiato di dover subire l’amputazione di un braccio, dopo aver contratto la fascite necrotizzante, un disturbo degenerativo che porta alla necrosi dei tessuti colpiti, ed è a sua volta causata da un’infezione batterica contratta attraverso abrasioni o ferite aperte. Dopo qualche giorno di ricovero, fortunatamente, la situazione clinica dell’attore è migliorata, giusto in tempo per permettergli di prendere parte alle riprese de Gli spiriti dell’isola, film di Martin Mc Donagh che gli avrebbe fruttato una nomination all’Oscar come Miglior attore non protagonista.
Il giovane attore, ora in piena ascesa grazie a Saltburn di Emerald Fennel, ha raccontato questa drammatica esperienza in una cover story esclusiva per GQ, ricordando di aver chiesto ai dottori se stesse per morire: “Non lo sappiamo”, la risposta. Di seguito, anche la visita di Martin McDonagh, regista de Gli spiriti dell’isola.
Ecco le sue parole di incoraggiamento, citate da Keoghan: “Ricordati che, dopo tutto questo, ti nomineranno all’Oscar“. Cosa che in effetti accadde poi puntualmente, nonostante tutto avrebbe lasciato presagire una conclusione diversa: “Sembrava imbottito di medicinali, e aveva il braccio gonfio, e in più mancavano solo quattro giorni, ma lui era sicuro ci saremmo visti il martedì successivo“, conclude.
Ripresosi completamente, Keoghan ora sfoggia una “notevole cicatrice che assomiglia al tatuaggio di un serpente” sul braccio colpito, e sembra aver finalmente coronato il suo sogno di sbarcare a Hollywood, e essere qualcuno: “Ogni volta che guardo la scritta Hollywood, mi vengono in mente ricordi di un tempo che non ho mai vissuto; da bambino ero affascinato dalla vecchia Hollywood, vedevo tutti i vecchi film, questo posto era il mio sogno“