Il nuovo documentario di Brooke Shields “Pretty Baby” ha fatto notizia al Sundance Film Festival. L’attrice rivela di essere stata vittima di violenza quando aveva 20 anni. In una nuova intervista rilasciata alla rivista People, la Shields ha rivelato che fu un potente dirigente di Hollywood ad aggredirla oltre 30 anni fa. “Mi ci è voluto molto tempo per elaborarlo“, ha detto la Shields. “Sono più arrabbiata ora di quanto potessi esserlo allora. Se hai paura, è giusto che sia così. Sono situazioni che fanno paura. Non devono essere per forza violente per essere spaventose“.
Come riporta Variety, l’attrice ha detto di non aver mai reso pubblica la violenza sessuale fino al documentario perché pensava che “nessuno mi avrebbe creduto“, aggiungendo: “All’epoca la gente non credeva a queste storie. Pensavo che non avrei mai più lavorato”. La violenza sessuale è avvenuta nel “punto più basso della mia carriera“, ha dichiarato Shields. Si era appena laureata all’Università di Princeton e aveva prenotato un incontro con un dirigente di Hollywood. L’incontro si è trasformato in una cena di lavoro. “Pensavo di ottenere un film, un lavoro“, ha detto Shields.
La cena si concluse con il dirigente hollywoodiano che la portò nella sua stanza d’albergo, dove procedette ad aggredirla. Shields ha aggiunto: “Non ho lottato. Mi sono solo bloccata” e ha detto di essersi incolpata per l’aggressione subita. “Continuavo a dire: “Non avrei dovuto farlo. Perché sono andata con lui? Non avrei dovuto bere quel drink a cena”“, ha detto Shields. “È stato molto facile dissociarsi perché ormai era una cosa vecchia“, ricorda. “E perché si trattava di una scelta del tipo combatti o fuggi. Combattere non era un’opzione, quindi si abbandonava il corpo. Non sei lì. Non è successo“.
Nel documentario in due parti, che Variety ha definito “affascinante” e “completo” nella sua entusiastica recensione al Sundance, Shields si apre per la prima volta sulle sue prime esperienze a Hollywood. Il film ripercorre la sua ascesa come modella pubblicitaria bambina fino alla sua sessualizzazione nei film, a partire dall’età di 12 anni, in Pretty Baby, e poi a 15 anni, in Laguna blu. Il documentario è diretto da Lana Wilson, nota soprattutto per il documentario su Taylor Swift “Miss Americana”.