La figlia di Bruce Willis, Tallulah, ha spiegato come sta suo padre, mesi dopo la diagnosi di demenza frontotemporale; ospite del The Drew Barrymore Show, Tallulah ha definito le condizioni di salute del padre stazionarie nella loro gravità: “Sta più o meno come prima; e col tempo abbiamo imparato che questa è la cosa migliore che possiamo pretendere. Quando sono con lui vedo amore nei suoi occhi; lui è mio padre, e mi vuole bene, è davvero qualcosa di speciale“.
Durante il corso della trasmissione, Tallulah Willis ha anche discusso il motivo per cui lei, la madre Demi Moore e le sorelle Rumer, Scout, Evelyn e Mabel, hanno deciso di parlare pubblicamente della malattia, ritenendo necessario sensibilizzare l’opinione pubblica su un disturbo cognitivo tanto grave eppure così poco conosciuto: “Se ne abbiamo parlato, è per creare consapevolezza nelle persone del fatto che questa malattia esiste; noi stessi non sapevamo cosa fosse, e poter usare qualcosa che ci è capitato, come strumento per aiutare gli altri, e ricavare qualcosa di positivo dal nostro dramma, beh, è davvero speciale.”
Nel febbraio 2023, la famiglia di Bruce Willis aveva annunciato con un comunicato stampa congiunto, che al famoso attore, ritiratosi dalle scene solo nove mesi prima per via di una grave forma d’afasia, era stata diagnosticata la demenza frontotemporale, termine ombrello con cui si indica un gruppo vario ed eterogeneo di patologie croniche e degenerative che interessano i lobi frontali e temporali del cervello; la condizione è progressiva e offre un’aspettativa di vita di circa 10 anni dalla prima comparsa dei sintomi:
“Nella primavera del 2022, abbiamo annunciato che Bruce era affetto da afasia; ora possiamo dirvi che le sue condizioni sono cambiate; infatti siamo in possesso di una diagnosi più specifica: demenza frontotemporale (nota come FTD). Sfortunatamente, le difficoltà comunicative sono solo un sintomo della malattia che Bruce deve affrontare.
La FTD è una malattia crudele di cui molti di noi non hanno mai sentito parlare e che può colpire chiunque. Per le persone sotto i 60 anni, la FTD è la forma più comune di demenza e, poiché ottenere la diagnosi può richiedere anni, la FTD è probabilmente molto più diffusa di quanto crediamo. Oggi non esistono cure per questa malattia, una realtà che speriamo possa cambiare negli anni a venire. Con l’aggravarsi delle condizioni di Bruce, speriamo che tutta l’attenzione dei media possa focalizzarsi su questa malattia che necessita di molta più consapevolezza e ricerca”.