Checco Zalone si sofferma a parlare anche di Lucio Presta e del Festival di Sanremo. Il comico ha così specificato un episodio in cui ha commise uno scivolone con un monologo sui bambini ebrei bocciato categoricamente dall’agente.
Al Corriere della Sera Checco parla di Presta in termini entusiastici: “Ho visto come Presta si muoveva a Sanremo, anche alzando la voce se necessario, e mi sono detto che era il mio uomo. Ha una fisicità che intimorisce, averlo nemico non è gradevolissimo. Su 55 serate non ne ha mancata una, senza mai mettere becco sui contenuti, tranne una volta. Raccontavo la gita a EuroDisney con le mie figlie in parallelo con il viaggio dei bambini ebrei ad Auschwitz. A me pareva una cosa bella, ma Presta mi ha detto: questa cosa dei bambini ebrei è meglio se la lasci perdere. Ho capito che aveva ragione lui“.
Checco Zalone dimostra ancora una volta di essere disponibile, oltre che per l’ironia, anche a raccontare episodi dove ha vissuto qualche indecisione. L’artista dice la sua anche sul politicamente corretto: “Dissi tre anni fa che non si poteva dire nulla? Oggi il problema è quello opposto e cioè che si può dire tutto, forse troppo. Si dà voce a chi non lo merita. Ognuno è libero di sparare le sue sciocchezze, di ferire, offendere, senza conseguenze. Il male del secolo è il narcisismo”.