Anna Ferzetti è un’attrice nata a Roma il 24 dicembre 1982, figlia di Gabriele Ferzetti, anche lui attore, e di Claudia Verdini. Dopo aver vissuto molti anni all’estero, Anna Ferzetti è tornata in Italia, e dopo alcune apparizioni in tv, nel 2008 ha debuttato al cinema in Un giorno perfetto di Ferzan Ozpetek. Per altri ruoli di rilievo ricordiamo l’attrice ne Il cuore nascosto delle cose, di Silvio Soldini e ne I peggiori giorni, di M. Bruno ed E. Leo. Recentemente ha interpretato la giornalista Daniela nella serie Qui non è Hollywood, sul caso di Avetrana. Dal 2003 Ferzetti è la compagna di Pierfrancesco Favino, da cui ha avuto due figlie Lea e Greta, entrambe con piccole esperienze cinematografiche.
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Nel curriculum di Anna Ferzetti, tra film e numerose fiction e serie tv, ricordiamo oltre ai titoli già citati anche Illuminate, Un’estate fa, Call my Agent, la serie Le fate ignoranti, Skam Italia, Rocco Schiavone. A teatro, tra le altre cose, ha interpretato anche Perfetti Sconosciuti, diretto dallo stesso regista del film omonimo, Paolo Genovese. Riguardo i progetti futuri, a Repubblica l’attrice aveva spiegato di avere un sogno, quello di “coinvolgere un bel gruppo di attrici di talento e ce ne sono tante, a cominciare dalla mia amica Vanessa Scalera e far vedere che quando le donne si mettono assieme, sono una forza della natura”. Con Scalera ha recitato nella serie sul giallo di Avetrana, che in questo periodo sta avendo molto successo.
In un’intervista a Vanity Fair ha raccontato di essere stata una ragazza ribelle, litigiosa, ingestibile, per i suoi genitori, tanto che andò via di casa che non aveva neanche 18 anni. Ha interrotto gli studi – per poi diplomarsi solo in seguito, facendo due anni in uno. Ha fatto diversi lavori prima di diventare attrice: ha lavorato in un’edicola, ha fatto la cameriera in un ristorante, servendo ai tavoli giorno e notte, ha fatto la guida turistica.
Nel suo futuro però, c’era la recitazione, che lei ha respirato cinema sin da piccola:
“Ho scelto di diventare attrice per mio padre: non ho respirato altro fin da piccola, in casa giravano i suoi colleghi, ho conosciuto la mitica Anna Proclemer… Quanti possono dirsi così privilegiati?”

In diverse interviste Ferzetti ha ribadito l’importanza della lezione di suo padre Gabriele – che molti ricorderanno nel ruolo dell’impresario in combutta con Henry Fonda in C’era una volta il West, di Sergio Leone – sottolineando anche le difficoltà di ereditare un lavoro tanto complesso e probante. Ecco le parole ad Elle
“Adoro il momento del make up, e ancor più del trucco nella mia sfida camaleontica mi aiutano i costumi: come indosso un nuovo abito di scena avverto quasi un brivido e, subito, una postura diversa della spina dorsale. Credo sia un’eredità di papà, lo guardavo affascinata truccarsi e vestirsi prima di entrare in scena a teatro, è rimasto un segno profondo. La mia preparazione ai ruoli? Semplicemente la vita, sono una grande osservatrice, uscire a cena con me può essere difficile, scruto tutto e tutti, mi immagino le vite degli altri”
Un percorso articolato fatto anche di dubbi e incertezze, come si legge su Vanity Fair
“Ho attraversato la crisi peggiore quando è morto mio padre (nel 2015, ndr). Dopo aver recitato per anni in cerca della sua approvazione, non sapevo più per chi e perché farlo. Ho avuto un blocco totale. (…) Alla fine mi sono fermata, perché potevo permettermelo, avevo un compagno su cui contare. Quando ho ripreso, ho ripreso per me stessa”

Sul suo rapporto con il suo compagno Pierfrancesco Favino, di 13 anni più grande di lei, Anna ha raccontato a Vanity Fair di averlo conosciuto nel 2003 ad una festa, quando lui le pestò un piede. Galeotto fu il pestone, dopo questo piccolo incidente si ritrovarono a parlare tutta la sera. L’attrice ha anche spiegato prima della nascita di Greta hanno vissuto in due case separate, ma nella stessa palazzina.
“Ci vediamo poco, e ogni volta è una gioia ritrovarsi. Se si sta un po’ separati, la coppia si rafforza. Abbiamo vissuto in due case fino ad alcuni mesi dopo la nascita di Greta, la nostra primogenita. Erano due appartamenti nello stesso palazzo. Ci abbiamo messo un po’ a passare alla convivenza, ad allineare i percorsi.”
Nella coppia, Anna Ferzetti è l’organizzatrice, quella che fa quadrare gli impegni di tutti in modo che le figlie stiano sempre con uno dei due. Favino invece “ha un forte senso della famiglia”, perché viene da una famiglia numerosa e tradizionale, spiega lei a Repubblica.
“Siamo una coppia centrata, solida. Io mi sono innamorata di Pierfrancesco perchè è bello, è piacevole, mi fa ridere, è generoso, è un uomo di altri tempi. E anche perché è uno degli attori più bravi che abbiamo in Italia (…) anche noi abbiamo avuto i momenti di crisi, quando sono nate le nostre figlie ci siamo dovuti riorganizzare. (…) Col lavoro che facciamo vanno gestiti partenze e arrivi. Ma tutto questo io lo definisco un bellissimo lavoro: avere un progetto comune e tenerlo vivo. Anche nella passione. Noi due cerchiamo di prenderci dei giorni per stare insieme da soli, senza le figlie.”
Riguardo al rapporto con le figlie, Ferzetti non si definisce particolarmente severa, specie per quanto riguarda l’ambito scolastico.
“Da loro imparo, rappresentano una continua scoperta, un’immersione nell’universo digital e social che, da madre, un po’ mi fa paura ma allo stesso tempo, proprio per questo, ho voglia di conoscere. Credo (che questo universo) sia perfino troppo invadente, penso al registro elettronico, dopo un minuto so che voto han preso Greta e Lea, non possono neppure più fare “sega” a scuola senza che si sappia in tempo reale. Troppo fiscale, credo invece sarebbe giusto lasciar loro vivere l’adolescenza, errori inclusi.”