Danilo Restivo, nato il 3 aprile 1972 a Erice, è l’uomo condannato a 30 anni di carcere in Italia per l’omicidio di Elisa Claps, a Potenza, nel 1993 e a 40 di carcere, in Gran Bretagna, per l’omicidio della sua vicina di casa, Heather Barnett. Danilo è figlio di Maurizio Restivo, direttore della biblioteca di Potenza, un uomo molto influente, e di Marisa Fontana, un’insegnante Ha una sorella di nome Anna. Nel 2004, in Inghilterra, si è sposato con Fiamma Marsango, una donna conosciuta su una chat, più grande di lui di 10 anni, divorziata e con due figli.
Dopo i primi anni di vita ad Erice e poi successivamente in Sardegna, Restivo si trasferisce con i suoi familiari a Potenza, a metà degli anni ’80. Per comprendere meglio chi sia Danilo Restivo e cosa lo abbia spinto a commettere questi terribili crimini, è importante esaminare la sua storia personale. Già in giovane età, Restivo aveva manifestato segni di instabilità psicologica. I suoi coetanei lo descrivevano come una persona eccentrica. Aveva la tendenza a sviluppare un attaccamento ossessivo verso numerose ragazze, il che spesso portava a rifiuti da parte loro. In risposta a questi rifiuti, Restivo tentava di avvicinarle con dei doni, ma reagiva con violenza quando veniva respinto. Mostrava anche segni di comportamenti maniacali e feticisti, tanto da guadagnarsi il soprannome di “il parrucchiere” per via della sua inquietante abitudine di tagliare ciocche di capelli alle donne per strada, sugli autobus, e anche alle sue vittime, che conservava come trofei nel suo appartamento.
Come scrive SkyTg24, nel podcast di Pablo Trincia dal titolo Dove nessuno guarda – il caso Elisa Claps, si parla anche dell’aneddoto dei due cugini, che rende l’idea del disagio psicologico di Danilo, già a tredici anni. Il giovane Restivo convinse un’amichetta dodicenne a seguirlo in un posto segreto, lei accettò per curiosità, a patto che potesse portare il cugino di un anno più piccolo. I due ragazzini furono bendati e condotti in un deposito per attrezzi, dove Danilo mise una mano sulla bocca del ragazzo e gli puntò un coltello alla gola. La ragazza urlò e Danilo li lasciò andare, pregandoli di non dire nulla in giro. I due invece raccontarono tutto ai loro genitori che sporsero denuncia. Maurizio Restivo riuscì a sistemare la questione pregando i genitori dei ragazzi di ritirare la denuncia in cambio di un risarcimento informale di un milione di lire.
L’omicidio di Elisa Claps si verificò il 12 settembre 1993. Elisa, una studentessa di 16 anni, scomparve dopo essersi separata da un’amica durante un’uscita. Questa riferì alla famiglia che Elisa avrebbe dovuto incontrare Danilo Restivo presso la Chiesa della Santissima Trinità, dove lui voleva darle un regalo, nonostante la giovane lo avesse già rifiutato in precedenza. Danilo Restivo fu interrogato, ma fornì versioni discordanti e spesso inventate dei fatti. Ad esempio, il giorno della sparizione di Elisa, si presentò al pronto soccorso coperto di sangue, affermando di essere caduto in un cantiere. Nonostante la storia sembrasse poco credibile, gli investigatori non avevano prove sufficienti per incriminarlo.
Restivo rimase in libertà fino al 2010, quando il cadavere di Elisa Claps fu rinvenuto casualmente nel sottotetto della Chiesa della Santissima Trinità, dopo 17 anni dalla sua scomparsa. Sul cadavere venne rilevato il DNA di Restivo, il che portò alla risoluzione del caso. Tuttavia, il ritrovamento del corpo sollevò nuove domande riguardo all’eventuale coinvolgimento di complici o di tentativi di insabbiamento da parte di terzi, tra cui Don Mimi Sabia, il parroco della Chiesa che aveva affermato di non conoscere Restivo, quando invece i due furono fotografati insieme alla festa di 18 anni del ragazzo. Nonostante non siano state individuate responsabilità in tale senso, la serie Per Elisa – il caso Claps, ipotizza che Danilo sia stato protetto dal padre, che avrebbe fatto ricorso alla sua influenza e alle sue conoscenze per ostacolare il prosieguo delle indagini.
Come riporta il Quotidiano del Sud, a sua volta Restivo accusò Gildo Claps, il fratello di Elisa, di diffamazione e stalking, e per dare forza alle sue accuseannunciò di voler intraprendere lo sciopero della tiroxina, il farmaco salvavita che prende da quando gli è stata asportata la tiroide, a causa di una malattia, il morbo di Basedow.
“Senza tiroxina io muoio. Visto e considerato che vivere senza avere diritti è come essere morti (visto e considerato che dal 1993 a pochi anni fa le mie denunce sono state archiviate in continuazione) da oggi io faccio sciopero della tiroxina fino a quando la Procura della repubblica di Salerno non arresta il signor Gildo Claps per stalking e diffamazione continuata e aggravata a mezzo stampa e internet”
In seguito, Danilo Restivo fu arrestato e processato per l’omicidio di Elisa Claps. Nel frattempo, in Inghilterra, si concluse il processo per la morte di Heather Barnett, una madre di due figli che lavorava a casa come sarta e all’epoca era vicina di casa di Restivo a Bournemouth, Restivo fece visita alla Barnett il 6 novembre 2002, apparentemente commissionarle delle tende su misura per la sua casa. La donna fu colpita a morte con un coltello e i seni, recisi, furono posizionati accanto alla sua testa. Una ciocca di capelli, non appartenenti a Barnett, era stata messa nella sua mano destra e altri nascosti sotto la sinistra. Come scrive il Daily Mail, subito dopo l’omicidio, Restivo e sua moglie Fiamma consolarono e accolsero in casa i figli della Burnett in attesa della polizia.
In appello contro la condanna all’ergastolo, gli avvocati di Restivo hanno sostenuto che il giudice aveva sbagliato a prendere in considerazione l’omicidio di Claps nel condannare Restivo per l’omicidio di Barnett, in quanto all’epoca non era stato ancora condannato. Nel novembre 2012 la Corte d’appello si è pronunciata a favore di Restivo e ha modificato la sua pena minima a 40 anni, ma ha affermato che era “altamente improbabile” che potesse essere rilasciato. Oggi Danilo Restivo sta scontando una condanna a quarant’anni di carcere in Inghilterra e teoricamente, quando avrà finito sua pena, dovrebbe scontare altri 30 anni di carcere previsti in Italia, per l’omicidio Claps.