Laura Marafioti è la moglie di Edoardo Leo, da cui ha avuto due figli, Francesco e Anita. Non si sa con certezza la sua data di nascita, ma sappiamo che è legata sentimentalmente all’attore di Smetto quando voglio da trent’anni. Prima ballerina e ora affermata cantante con lo pseudonimo “La Elle”, ha iniziato la sua carriera negli anni ’90 come membro del corpo di ballo del celebre programma televisivo “Tira & Molla”. I due sono sposati dal 2000 e, nonostante la loro grande riservatezza sulla loro relazione, spesso posano insieme sui red carpet di eventi prestigiosi. Hanno collaborato a svariati progetti, tra cui il film Buongiorno papà, diretto da Leo, per cui la moglie ha curato la colonna sonora.
Nonostante la lunga storia d’amore che li lega, la coppia ha sempre mantenuto la propria vita privata lontana dai riflettori, evitando di condividere dettagli intimi sui social media e preferendo concentrarsi sulla loro carriera artistica. Tuttavia, occasionalmente li abbiamo visti sorridere e posare insieme sui red carpet di eventi prestigiosi, come i David di Donatello del 2015, dove Laura Marafioti ha ricevuto una candidatura per la colonna sonora del film “Buongiorno papà”, diretto dal marito. Questo è solo uno dei tanti progetti che li ha visti collaborare sia professionalmente che personalmente nel corso degli anni.
Mentre Laura Marafioti ha trovato la sua strada nell’industria musicale, Edoardo Leo ha lasciato il segno nel cinema italiano con una serie di film e serie televisive di successo. Nato a Roma nel 1972, Leo ha debuttato sul grande schermo nel 1997 e ha continuato a consolidare la sua carriera sia come attore che come regista. Tra i film che ha diretto, ci sono Noi e la Giulia del 2015 e I migliori giorni del 2023, a cui ha lavorato assieme a Massimiliano Bruno.
Nonostante la loro fama e notorietà, Edoardo Leo e Laura Marafioti hanno sempre preferito mantenere un basso profilo, evitando l’eccessiva esposizione mediatica e l’ostentazione della loro vita privata. Lo stesso Edoardo Leo ha espresso in precedenza il suo disinteresse per l’esibizionismo tipico di molti colleghi, sottolineando l’importanza di separare la sfera professionale da quella personale.