Tracy Edwards, nato nel 1959, è l’unico sopravvissuto al serial killer Jeffrey Dahmer. Grazie al ragazzo, che riuscì a fuggire dalla casa del serial killer, Dahmer fu arrestato e la spirale di delitti si concluse. Dopo quell’incontro però, la vita di Tracy Edwards è andata a rotoli, ecco cosa gli è successo.
Jeffrey Dahmer ha ucciso diciassette giovani e Tracy Edwards sarebbe dovuto essere il diciottesimo. La sera del 22 luglio 1991 il ragazzo fu adescato dal Cannibale di Milwaukee in un locale gay, e dopo aver accettato l’invito di Jeff, si recò a casa di Dahmer. Nonostante fosse stato drogato dal serial killer, Tracy riuscì a colpirlo e a scappare. Dopo essersi imbattuto in una pattuglia di polizia, portò gli agenti a casa del serial killer e il resto poi è entrato nella storia della cronaca nera, con il ritrovamento di numerosi resti di cadaveri nell’appartamento degli orrori.
Prima del suo incontro con Dahmer, Edwards viveva a Tupelo, nel Mississippi, dove era stato incriminato per molestie sessuali nei confronti di una ragazza di 14 anni. Quando, a causa del suo coinvolgimento nel caso del serial killer, il suo nome e il suo volto finirono sulle televisioni e sui giornali di tutti gli Stati Uniti, Tracy fu estradato nello stato del sud per rispondere delle accuse imputategli. Nel corso degli anni, Tracy Edwards ha accumulato diverse accuse tra cui furto, danni alla proprietà, possesso di stupefacenti e violazione della libertà provvisoria, secondo quanto riportato dalla ABC e dal New York Post.
Ma la storia non finisce qui. Il 26 luglio 2011, Edwards fu arrestato per aver partecipato all’omicidio di un senzatetto, gettato giù da un ponte del Milwaukee da alcune persone. Edwards all’epoca aveva 52 anni ed era a sua volta un senzatetto.
Paul Ksicinski, suo avvocato difensore, dichiarò che il suo cliente non aveva partecipato all’omicidio. “La vittima era un un suo amico. Erano tutti senzatetto e, sfortunatamente, erano tutti ubriachi. Tracy e gli altri non stavano cercando di spingerlo giù dal ponte ma di allontanarlo. I testimoni hanno interpretato male la scena“.
Edwards inizialmente fu accusato di omicidio, ma patteggiò la riduzione della pena ammettendo di aver aiutato un criminale. Fu condannato a un anno e mezzo di prigione. L’ultima volta che Ksicinski ha visto Edwards è stato nel 2015. La sua attuale ubicazione è sconosciuta.
“Tracy Edwards ha chiamato Dahmer il diavolo“, ha spiegato Ksicinski. “Alla fine sono arrivato alla conclusione che non ha mai cercato alcun tipo di aiuto psicologico o psichiatrico per quello che gli era successo. Ha scelto di sanare le ferite psicologiche e i traumi con l’aiuto dell’alcol e delle droghe. Ha descritto l’odore della morte di quando entrò nell’appartamento di Dahmer, e di come il serial killer gli abbia messo la testa sul suo petto per poter sentire il battito del suo cuore. Dahmer gli disse: ‘Io dovrò mangiare il tuo cuore’“.
Tracy Edwards da quella sera non si è più ripreso, è riuscito a salvarsi la vita ma, allo stesso tempo, si può dire che, in qualche modo, Tracy Edwards sia stato la diciottesima vittima di Jeffrey Dahmer.