Ubaldo Manuali è un netturbino di 59 anni di Riano, accusato di aver stuprato almeno tre donne dopo averle drogate con delle benzodiazepine. L’uomo, arrestato nel settembre 2023, è attualmente detenuto nel carcere di Regina Coeli, in regime di custodia cautelare, visto il pericolo concreto di reiterazione del reato e inquinamento delle prove. Si è parlato di lui in questi giorni, perché è apparso, come figurante, nella fiction Mameli – il ragazzo che sognò l’Italia, su Rai 1 e questo ha suscitato molte polemiche. Negli anni passati Manuali è apparso in alcuni film, tra cui Tutti a Ostia Beach, con Alvaro Vitali. Oltre a questo ha partecipato come figurante a programmi e film, ma anche ad eventi minori e feste, come “La befana del poliziotto”, nel 2018.
Il modus operandi di Manuali, secondo le accuse, era sempre lo stesso; l’uomo, sfruttando una vaga somiglianza con Keanu Reeves, contattava le sue vittime su Facebook, e dopo aver stabilito una frequentazione solida, le invitava a cena. per poi abusare di loro e riprendere le violenze con il proprio smartphone; l’uomo, infine, condivideva i video delle aggressioni con gli amici, vantandosi delle “conquiste”.
A seguito della prima denuncia, sporta da Stefania Loizzi, i carabinieri, perquisendo l’abitazione dell’uomo, hanno rinvenuto una boccetta di Lormetazepam, insieme a svariate foto delle vittime.
La stessa Loizzi, in un’intervista esclusiva a Il Giornale, avrebbe dipinto con dovizia di particolari l’agghiacciante quadro delle violenze subite da Manuali:
“Sin da subito si vantava di questa presunta somiglianza con Keanu Reeves.
Diceva che era desideratissimo da molte donne, che lo fermavano per strada proprio per via della somiglianza con il famoso attore.
Mi disse che non aveva intenzione di andare oltre un rapporto di amicizia. Cosa che all’inizio fece… Dopo aver chiacchierato a lungo sui social e al telefono, decidemmo di incontrarci. Siamo usciti svariate volte per un aperitivo, nulla di impegnativo. Un giorno mi telefonò per chiedere se mi andasse di cenare con lui. Nonostante non fossi molto convinta della proposta, perché non è mia abitudine accogliere gli uomini in casa, decisi di accettare. Del resto pensavo che fosse solo un amico.”
“Lui arrivò con le pietanze e due bottiglie di vino. Mentre ero indaffarata in cucina, Manuali mi offrì un calice di prosecco: ‘Dai brindiamo’, furono le sue parole. Io gli dissi che non avevo nulla per cui brindare ma lui, poco dopo, si fece di nuovo avanti col bicchiere. Feci un sorso e poi non ricordo più nulla, caddi in un sonno profondo.
Mi sono risvegliata alle 4.40 con la sensazione che ci fossero i termosifoni accesi.
Sulla poltrona c’era una divisa da netturbino che lui prima non aveva e gli ho chiesto ‘Che c… ci fai qua?’ Alle 5 mi sono accorta di avere il pigiama, ma non ricordo di averlo indossato.
La mattina mi svegliai con uno strano malessere, facevo fatica a essere lucida e stare in piedi. Decisi di recarmi dal mio medico, feci la strada a zig zag rischiando anche di andare a sbattere con l’auto.”
“Quando il dottore mi visitò capì subito che c’era qualcosa che non andava e mi sollecitò ad andare immediatamente al pronto soccorso. c’erano tracce notevoli di benzodiazepine nel sangue. Se avessi avuto una patologia seria, cardiaca o di altro tipo, avrei potuto morire.
Fu il momento in cui realizzai cosa era successo e decisi di denunciare Manuali.”
Dalle pagine di Repubblica, Stefania Loizzi ha anche commentato l’apparizione di Manuali nella fiction di RaiUno con amarezza: “Sono scioccata. A me hanno puntato il dito contro per aver rilasciato un’intervista (a Repubblica, ndr) lui si dà alla bella vita facendo fiction e noi donne abusate soffriamo ancora per quello che ci ha fatto. Sono anche rimasta senza lavoro. Davvero questa è un’ingiustizia”.
Simili racconti dell’orrore li possiamo ritrovare nella deposizione di un’altra vittima, il cui incontro con Manuali è di molto antecedente a quello con Loizzi, ma altrettanto raccapricciante: “Mi fece bere vino, mi sembrava buono.
“Mica ti do roba cattiva’, mi diceva lui. Poi mi ritrovai a gambe aperte e lui vicino a me. ‘Stavamo facendo sesso?’ gli chiesi. E lui ‘Macché, stavi a sognà'”. In un’altra occasione, la donna finì in coma etilico: “Manuali venne affrontato da mia figlia, che lo accusava di avermi fatto bere. Chiamò anche i carabinieri ma non l’ho denunciato, perché davvero non ho ricordi..”
La terza vittima, la seconda ad aver denunciato Manuali, racconta una storia analoga: “L’ho conosciuto online; avevamo rapporti sessuali e lui chiedeva sempre di farmi dei video. Io rifiutavo. Un giorno ci siamo visti a un bar di Vetralla. Lo spritz aveva un colore strano, mi disse che forse ci avevano messo l’Aperol. Mi risvegliai alle 6, nuda e con lui in boxer. Non riuscivo a tenere gli occhi aperti, disse che mi ero sentita male. Gli chiesi scherzando se mi avesse drogato e lui: ‘Così mi offendi’. Non deve ricapitare più e vorrei che ti ricordassi cosa c’era nello spritz. Potresti averlo fatto apposta, daje, ammettilo“.
Lunedì 12 febbraio 2024 Manuali è comparso in aula, per la prima udienza del processo a suo carico, mentre, in una bizzarra coincidenza, la sera stessa, il suo volto appariva all’interno della fiction Mameli su Rai 1, alle cui riprese l’uomo aveva partecipato come comparsa.