Unabomber è il soprannome che fu dato dai media americani ad un criminale che fu identificato come Theodore Kaczynski. L’uomo iniziò a inviare una serie di pacchi bomba a partire dal 25 maggio 1978, mettendo a segno l’ultimo attacco il 24 aprile 1995. Ecco chi è l’attentatore che è stato identificato solo dopo diciassette anni, e nel frattempo, con le sue azioni criminali, ha ucciso tre persone e ferite ventitré.
Theodore John Kaczynski, detto Ted, è nato a Chicago il 22 maggio 1942. Da ragazzino fu vittima di bullismo, e dato il suo quoziente intellettivo alto, frequentò una classe con bambini più grandi di lui. Il suo carattere chiuso spinse la madre ad iscriverlo ad uno studio per bambini autistici. A 16 anni, si iscrisse ad Harvard frequentando le lezioni del filosofo Willard Quine. Kaczynski si laureò nel 1962 e, successivamente, ottenne un master e il Ph.D. in matematica all’Università del Michigan. Dopo la laurea, tenne un corso alla National Science Foundation, dove insegnò per tre anni.
Dal 1967 al 1969 fu un assistant professor di matematica alla Berkeley, ma le sue dimissioni dall’incarico furono improvvise e immotivate. Subito dopo, si trasferì a Lombard, e nel 1971 iniziò a vivere a Lincoln, in una baracca di circa 11 mq con due piccole finestre. Nell’abitazione che si era scelto nel Montana non c’era elettricità e mancava l’acqua corrente. Ted si nutriva grazie alle sue abilità di cacciatore, lavorava saltuariamente, e la sua famiglia, per aiutarlo, acquistò il terreno su cui aveva collocato la baracca.
La prima bomba fu spedita per posta verso la fine del maggio 1978 al professor Buckley Crist della Northwestern University. L’ordigno era preparato in modo rudimentale e non causò grossi danni. All’attentato iniziale seguirono altre bombe inviate a comandanti aerei. Nel 1979 una bomba fu piazzata nella stiva di un volo ma fortunatamente non esplose a causa del timer difettoso.
Dopo quest’attentato, considerato un crimine federale, venne coinvolta l’FBI che creò il nome in codice UNABOM (UNiversity and Airline BOMber) e soprannominò lo sconosciuto attentatore “Junkyard Bomber” (dinamitardo della discarica) perché Kaczynski era solito costruire i suoi esplosivi con materiale di recupero, facilmente reperibile. Nel tempo numerosi profiler lavorarono per aiutare le istituzioni a catturare l’attentatore. Le autorità chiesero aiuto alla cittadinanza, istituendo un numero speciale e promettendo una ricompensa da un milione di dollari per chiunque avesse fornito informazioni determinanti alla cattura di Unabomber.
Le vittime di Theodore Kaczynski sono state tre: Hugh Scrutton, proprietario di un negozio d’informatica in California, morì per la bomba che si trovava nel suo parcheggio nel 1985. Nel 1994 Thomas J. Mosser, che lavorava per la Burson-Marsteller, fu ucciso da un pacco bomba spedito alla sua abitazione. Nel 1995, un pacco bomba uccise Gilbert Murray, presidente della California Forestry Association.
In seguito agli attentati di Theodore Kaczynski molte persone rimasero mutilate. Gli ordigni contenevano la sigla “FC”, ovvero “Freedom Club“, Club della Libertà. L’uomo spedì anche numerose lettere ad accademici e quotidiani dichiarando che il gruppo denominato FC era responsabile degli attacchi.
Nel 1995 Kaczynski spedì a molte persone, comprese le sue vittime, un documento scritto in 35000 parole dal titolo La Società Industriale e il Suo Futuro, che L’FBI denominò Manifesto di Unabomber. Quando l’FBI fece pubblicare il manifesto sui quotidiani, David Kaczynski, fratello di Theodore, spinto da sua moglie, iniziò a sospettare che si trattasse del fratello. Per un primo confronto sui suoi sospetti, l’uomo iniziò a cercare lettere risalenti agli anni Settanta, scritte dal fratello e inviate a vari quotidiani, poi decise di assumere l’investigatrice privata Susan Swanson di Chicago per investigare sulle attività del fratello che non vedeva dal 1990. A quel punto l’uomo, tramite un avvocato, si mise in contatto con l’FBI che si convinse della colpevolezza di Ted confrontando gli scritti procurati dal fratello con le varie lettere spedite nel corso degli anni, compreso il Manifesto.
Theodore Kaczynski fu arrestato il 3 aprile 1996 nella sua baracca. Nel corso del processo gli avvocati cercarono di sostenere l’incapacità di intendere e di volere del loro cliente per salvargli la vita, ma egli rifiutò questa possibilità. Il 7 gennaio 1998, Kaczynski tentò il suicidio impiccandosi. Unabomber evitò la pena di morte dichiarandosi colpevole di tutti i reati imputatigli, anche se poi tentò di ritrattare. Kaczynski è stato condannato all’ergastolo senza possibilità di appello.