Vera Mudra era una donna di origini ucraine, uccisa a 61 anni dal marito Giovanni Laguardia, nella notte tra il 25 e il 26 ottobre 2020, nella palazzina a Marina Centro, zona residenziale di Rimini dove i due vivevano insieme. La donna, di cui si parla nella puntata di Amore Criminale in onda oggi, aveva sposato Laguardia, idraulico in pensione originario di Matera, nel 2002, dopo essere arrivata in Italia alla fine degli anni ’90, ed aver intrapreso la professione di badante, per conto di una signora del posto.
Laguardia, dopo aver trucidato la moglie con 18 martellate, vagò per molte ore lungo la città, deserta a causa delle misure preventive contro la pandemia da Covid 19, per poi fermarsi a un telefono pubblico e confessare l’omicidio prima alla cugina di Vera, Halina Faduc, e poi al 112. Prelevato da una pattuglia della Polizia, l’uomo avrebbe poi dichiarato di avere commesso il delitto per motivi economici: ” Non ce la facevo più, voleva sempre più soldi da me. Si lamentava sempre che io non le davo abbastanza soldi, lei li mandava sempre ai suoi tre figli che stanno in Ucraina“.
Una versione dei fatti confutata più volte, nel corso dell’iter processuale, dagli avvocati della famiglia di Mudra, secondo cui il vero movente del delitto sarebbe stato legato a una relazione extraconiugale di Laguardia:
“Non è vero, come lui ha sostenuto, che Vera chiedeva soldi al marito per aiutare i figli avuti da una precedente relazione, anche perché parliamo di persone autosufficienti. Di tanto in tanto Vera mandava dei soldi ai figli rimasti in Ucraina ma più che altro per compensare la sua assenza. Lei non chiedeva al marito soldi per i figli, gli rimproverava di trascorrere la sua vita davanti alla televisione quando invece avrebbe potuto rimettersi a lavorare. Ma non si trattava di richieste economiche. Vera aveva preso appuntamento da un avvocato per chiedere la separazione, dopo aver scoperto che il marito l’aveva tradita“.
Come scrive Fanpage, Halina Faduc, la cugina di Vera, ha raccontato che il tono con il quale l’uomo le aveva confessato l’omicidio era così tranquillo, che lei inizialmente aveva pensato ad uno scherzo. Faduc ha anche confermato che ormai la vittima era infastidita dalla piega che aveva preso il rapporto col marito tanto da aver manifestato l’intenzione di separarsi. A questo, si era aggiunto il fatto che lui avesse portato a casa una prostituta, mentre la moglie era fuori casa, alle terme.
Nel dicembre 2023, Laguardia è stato condannato definitivamente a 23 anni di carcere per omicidio volontario: La Corte di Cassazione ha infatti respinto la richiesta della difesa per una nuova perizia psichiatrica, confermando invece le sentenze emesse in primo grado e in appello.