Pio La Torre è stato un sindacalista è politico italiano ucciso a Palermo il 30 aprile 1982. Segretario regionale del Partito Comunista Italiano, fu tra i politici siciliani più attivi nella lotta a Cosa Nostra. Il suo omicidio fu ordinato da alcuni dei capi della Mafia, tra cui Totò Riina e Bernardo Provenzano. Per quanto riguarda gli esecutori materiali dell’ordine, ad uccidere La Torre furono Salvatore Cucuzza, autoaccusatosi del delitto, Antonino Madonia e Giuseppe Lucchese. Il quarto membro del commando, Greco “Scarpuzzedda”, non fu processabile perché morto da parecchi anni prima.
L’omicidio di Pio La Torre fu uno dei numerosi delitti della mafia che insanguinarono le strade siciliane negli anni Ottanta. Il Segretario regionale del Partito Comunista Italiano finì nel mirino di Cosa Nostra dopo aver presentato in parlamento la legge Rognoni-La Torre. Grazie a questa iniziativa, nel sistema italiani fu introdotto, per la prima volta, il reato di associazione di tipo mafioso e la confisca dei patrimoni di provenienza illecita. La ratio della legge, era quella di sequestrare ai mafiosi i proventi della loro attività criminale. Il magistrato, usando alcuni parametri, come il divario ingiustificabile tra il tenore di vita e l’entità dei redditi, poteva confiscare i beni dei soggetti accusati di appartenere all’organizzazione mafiosa.
Pio la Torre fu ucciso la mattina del 30 aprile 1982. Una moto costrinse la macchina su cui viaggiava, guidata dall’autista Rosario Di Salvo, a fermarsi, sparandogli contro numerosi colpi di pistola. Da un’altra macchina, scesero altri killer che aprirono il fuoco contro l’auto. Nell’agguato rimasero uccisi sia Pio la Torre che Rosario Di Salvo.
Dopo anni di indagini, nel giugno del 1991, iniziarono le udienze contro la Cupola di Cosa nostra, accusata di aver deciso l’omicidio di Pio La Torre. Il processo si concluse nel 1995 con la condanna all’ergastolo di Salvatore Riina, Michele Greco, Bernardo Brusca, Bernardo Provenzano, Giuseppe Calò, Francesco Madonia e Nenè Geraci. Nelle motivazioni della sentenza i giudici ritennero attendibili le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Tommaso Buscetta, Francesco Marino Mannoia, Gaspare Mutolo e Pino Marchese. Tutti indicarono l’omicidio La Torre esclusivamente come delitto di mafia.
Nel 1996 Salvatore Cucuzza si autoaccusò di aver partecipato all’omicidio di Pio La Torre, indicando come complici Francesco Marino Mannoia, Pino Marchese e Greco “Scarpuzzedda”. Salvatore Cucuzza è stato condannato a otto anni di carcere con il rito abbreviato, riconoscendogli lo sconto di pena previsto per i collaboratori di giustizia. Francesco Marino Mannoia, Pino Marchese sono stati condannati all’ergastolo, sentenza passata in giudicato nel giugno del 2004. Greco “Scarpuzzedda” non è mai stato processato perché deceduto.