Denny Pruscino, nato nel 1981, e Katia Reginella, nata nel 1987, sono due ex coniugi accusati e condannati per l’omicidio del piccolo Jason Pruscino, un bambino di soli due mesi, ucciso a luglio 2011, il cui corpo non fu mai ritrovato. Pruscino, condannato all’ergastolo, è morto nel 2023 in carcere, mentre Reginella è stata condannata a 18 anni di carcere. Prima di Jason i due avevano avuto altri due figli che hanno riportato gravi disabilità in seguito alle percosse subite dai genitori.
Secondo una testimonianza riportata da un’amica di Katia a ilmiogiornale, lei e Danny si conoscono quando la ragazza ha 16 anni. Suo padre Vittorio la caccia di casa perché non vede bene la sua relazione con Pruscino, che considera una persona poco raccomandabile. Katia viene descritta come una donna con disturbi psicologici, derivanti da un’infanzia di abusi sessuali e violenze subiti dal padre e dal fratello. Quando il padre è morto, ha provato a tornare dai suoi, ma il fratello non l’ha voluta. “Katia alle elementari era una bambina che non aveva amici, stava sempre da sola, non riusciva a socializzare. In famiglia c’erano molti problemi, questo lo sapevamo tutti. Il padre era un gran lavoratore ma era violento, picchiava la moglie e i figli, del resto anche i fratelli di Katia erano violenti. Katia prendeva botte da tutti”
Nel 2011 Pruscino e Reginella hanno rispettivamente 30 e 24 anni, vivono a Folignano (Ascoli Piceno) e hanno tre figli, due dei quali, nati nel 2006 e nel 2008, gli sono stati tolti dai servizi sociali a causa delle violenze domestiche ai quali erano sottoposti e che hanno causato loro danni permanenti. Come riportò La Stampa, il maggiore è su sedia a rotelle, mentre la bambina invece ha perso la vista e ha subito dei danni cerebrali. I bambini vengono dati prima in affido e poi in adozione.
Il terzo figlio, Jason Pruscino, nato il 9 maggio 2011, è il figlio di Katia Reginella e di un altro uomo, un ragazzo di 18 anni, ma Danny Pruscino accetta di riconoscerlo come suo. Quando il bambino ha appena due mesi, Pruscino, infastidito dal suo pianto, lo sbatte ripetutamente contro la parte rigida di un divano, fino ad ucciderlo. Poi insieme a Reginella, fa sparire il corpicino, che non sarà mai più ritrovato. Ai servizi sociali, che tentano di verificare se il bambino stia bene, i due dicono di averlo affidato a dei parenti, nel timore che venga portato via come gli altri due. L’ultimo avvistamento di Jason in vita risale al 15 giugno 2011, quando il neonato viene visitato all’ospedale di Teramo.
I due vengono arrestati in seguito ad una serie di intercettazioni ambientali dalle quali si evince che progettano di scappare all’estero, separatamente. Nelle intercettazioni lui è compiaciuto dal suo piano, peraltro abbozzato, e si definisce una grande “mente criminale”
“Troppo forte… mamma mia… mi faccio paura da solo. Guarda sono un mostro, la mia furbizia è unica… non do per scontato niente (…) pensa che cazzo di roba… la mente criminale… la vera mente criminale è questa, sta un passo avanti..”
Durante gli interrogatori, i due danno versioni nettamente discordanti della morte di Jason e del successivo occultamento del cadavere. Lei inizialmente cerca di accollarsi le responsabilità e spiega che è inciampata e Jason le è caduta dalle braccia. Dopo essersi resa conto che era morto, sarebbe andato a gettarlo nei boschi di Castel Trosino. Un racconto che viene smentito dal fatto che l’area indicata è lontana e lei non guida. Denny invece dice che hanno messo il corpicino in una busta di plastica e lo hanno portato effettivamente a Castel Trosino, dove si sono recati entrambi in auto. “Katia è scesa, lo ha tolto dalla busta… e lo ha lanciato nella boscaglia, senza scavalcare il guardrail”. Successivamente il marito dichiara che il corpo di Jason era stato sepolto nei pressi del cimitero di Maltignano, dove lui e Katia avevano abitato in precedenza. In ogni caso, gli inquirenti cercano il cadavere del neonato tra Folignano e i boschi di Casteltrosino, ma non riusciranno mai a trovarlo.
Come riporta Quotidiano Nazionale, dopo l’arresto dei due, saltano fuori altre intercettazioni ambientali, stavolta della nonna e della madre di Pruscino, che si confrontano sul destino di Jason, non sapendo cosa sia successo al bambino. Nella stessa occasione le due donne esprimono preoccupazione perché temono che Katia possa aver denunciato Denny per abusi sessuali e violenze.
“Katia si è stufata che lui la faceva prostituire, che ne so… no prostituire… la faceva andare con i compagni a fare i trii”
Nel 2016 Denny Pruscino e Katia Reginella vengono ritenuti colpevoli in via definitiva di omicidio volontario in concorso aggravato dai futili motivi, dal vincolo di parentela e distruzione di cadavere. La procura di Ascoli condanna Pruscino all’ergastolo a sua moglie a 18 anni di reclusione, considerandola responsabile “perché non avrebbe fatto nulla per impedirlo ed anzi avrebbe poi aiutato il giovane marito a disfarsi del corpicino mettendolo (forse ancora vivo) in un sacco per buttarlo poi in un cassonetto dell’immondizia vicino la loro abitazione nella frazione di Piane di Morro”
L’iter giudiziario dei due coniugi però non finisce qui. Nel 2018 Pruscino viene condannato ad altri sei anni e sei mesi di reclusione per violenza di gruppo su Katia, oltre ad un risarcimento di 20mila euro, fatti risalenti al 2006, quando erano ancora fidanzati.
Nel 2022 infine, come riporta il Corriere Adriatico Denny Pruscino e l’ormai ex moglie Katia Reginella sono stati nuovamente condannati dal tribunale di Ascoli a un anno e mezzo di carcere per Pruscino e a due anni per Reginella, per aver causato alla loro figlia “lesioni personali gravissime consistite in una malattia pressoché incurabile a carico della regione ipotalamica e, in particolare, dalla corteccia cerebrale al midollo”
Mentre stava scontando la sua pena nel carcere Due Palazzi di Padova, Danny Pruscino muore improvvisamente il 19 giugno 2023, a causa di un infarto, dopo una partita di calcetto con altri detenuti.