Mario Biondi ha dieci figli, avuti, nell’arco di circa 20 anni, da quattro donne diverse; i primi sei, ovvero Marzio, Zoe, Marica, Chiara, Ray e Louis Mario Ranno, nati dalla relazione con Monica Farina. Successivamente, Biondi ha avuto la settima figlia Mia Ranno, dalla moglie Giorga Albarello, mentre dal matrimonio con Romina Lunari, la sua ultima compagna, sono nati gli ultimi tre figli, Milo, nel 2016, Maria Etna Ranno, nel 2020 e l’ultima Lua Ranno, nata nell’aprile 2024. Biondi ha parlato in alcune occasioni della disabilità di sua figlia Chiara e dei problemi che ha avuto con Mia, a causa della separazione da sua madre.
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Il “piccolo paese” di Mario Biondi (altro nomignolo con cui il cantante ama definire i suoi figli) ha, giocoforza, interessi variegati e oggi fanno vite e lavori diversi. Come scrive la rivista Oggi, Biondi aveva dichiarato:
“Marzio sta per diventare avvocato, Zoe e Marica sono reduci da una tournée con Renato Zero, ma una fa la grafica pubblicitaria e l’altra la modella. Chiara è disabile ma ha smentito tutte le previsioni nefaste dei medici. Ray e Louis sono cresciuti come gemelli ma molto diversi. Il piccolo Milo, “ingegnere” di 6 anni, Mia, l’unica che vive lontana con la madre; una cosa contro cui ho lottato, mi pareva ingiusto stesse lontana dai fratelli e da me. Ma purtroppo nelle separazioni possono accadere cose come questa”
Su sua figlia Mia, Mario Biondi ha parlato più volte, spiegando che si tratta di una questione dolorosa. A Il Messaggero aveva detto che la sua ex moglie ha allontanato Mia dagli altri fratelli.
“Ha allontanato totalmente la bambina da me e dai suoi fratelli, che frequentano tutti casa mia e lei è l’unica a non farlo. Sua madre dice che la piccola non vuole più venire e bisogna rispettare il suo volere… Temo non ci sia scampo, ma se fa passare questo principio le crea un danno grave”
E poi è arrivata l’ultima figlia, Lua, la numero dieci, che, come riporta il Mattino, è stata accolta da inevitabili commenti sarcastici o addirittura negativi, sui social. Commenti ai quali Biondi ha risposto a tono, per poi lasciar perdere e invitando gli hater a dedicarsi a cose più costruttive. Lo stesso tipo di commenti che viene indirizzato ad un altro super papà della musica, Gigi D’Alessio, che ha cinque figli e un sesto in arrivo.
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In una recente intervista, Biondi ha parlato della sua famiglia allargata, affermando di non viverla affatto come un’anomalia, anzi:
“Mi sembrano sempre pochi, forse perché adoro quando siamo in tanti, quando c’è condivisione. Avere tanti amori vicino è una benedizione incredibile; so che fare un altro figlio è una scelta non comune, siamo in un’epoca molto autoreferenziale, dedicata a noi stessi, in cui si preferisce divertirsi, andare in vacanza, fare altro. Nella mia mentalità ho scoperto che non sono fatto così. Vivo anche io la mia vita e ci tengo a dire che non faccio sacrifici per vivere i miei figli, li faccio perché voglio vivere i miei figli”.
Da sempre molto restio a mostrare al pubblico la sua famiglia, Biondi ha riunito quella che chiama scherzosamente “la mia delegazione” o “la mia tribù”, nel videoclip della sua cover di My Favorite Things, il famoso brano di musica popolare statunitense reso celebre, in versione strumentale, da John Coltrane. Ma come si conciliano le esigenze di un gruppo così numeroso e variegato di persone? Biondi non ha una ricetta universale:
“Ci sono discussioni, litigi, sguardi, battutine ed è normale. Ma l’importante è restare sempre entro un livello civile. Loro si chiamano fratelli, non ci sono fratellastri; il weekend quando è possibile ci vediamo tutti. Poi crescendo stanno diventando tutti più indipendenti e hanno tanto da fare, quindi magari qualche domenica arrivano in cinque e non in nove”.
In mezzo a esistenze tanto diverse, però, l’amore per la musica sembra accomunare i figli di tale padre:
“I miei figli sono la mia prima giuria. In genere gli faccio ascoltare le mie canzoni in auto: li guardo, li osservo e aspetto. Poi iniziano a chiedermi, ma questa canzone è nuova? E mi domandano con chi l’ho suonata, dove l’ho registrata: quando cominciano le domande, significa che ha suscitato interesse”.