Colin Farrell si è aperto con il magazine People per parlare della malattia di suo figlio James, che è affetto dalla Sindrome di Angelman, e della volontà di avviare una fondazione in suo nome per aiutare altre persone e famiglie che vivono le stesse problematiche.
Farrell ha due figli, Henry Tadeusz, nato nel 2014 dalla sua relazione con Alicja Bachleda-Curús, e James, nato nel 2003 dal rapporto con la modella Kim Bordenav. A James è stata diagnosticata la Sindrome di Angelman una malattia genetica che si manifesta qualche mese dopo la nascita e implica disturbi neurologici e psicologici, oltre che un ritardo nello sviluppo. Il figlio di Colin Farrell non parla e suo padre ha invitato il magazine People per parlare in sua vece e per parlare dei progetti che ha pensato per lui e gli altri ragazzi con disabilità.
“In realtà posso parlare con James. Parlo con James come se avesse 20 anni e avesse una perfetta padronanza della lingua inglese e capacità cognitive adatte alla sua età. Ma non riesco a capire una risposta specifica da parte sua se si trova a suo agio con tutto questo o no, quindi devo fare una scelta basata sulla conoscenza dello spirito di James e che tipo di ragazzo è e la bontà che ha nel cuore.”
“Se James sapesse che posare per delle foto con me, nel giardino sul retro – che non è esattamente la mia cosa preferita da fare – può aiutare delle famiglie a altri giovani adulti con bisogni speciali, mi direbbe: “Papà, perché me lo chiedi? Non c’è nemmeno bisogno di pensarci su”. Quindi è per questo motivo che facciamo tutto questo, lo facciamo per James”
Poi Farrell espone il suo ragionamento, che verte sull’imminente compleanno di James, che farà 21 anni a settembre.
“Quando tuo figlio compie 21 anni, diventa indipendente, è un adulto che dovrebbe essere integrato nella società moderna e non dovrebbe lasciato indietro”
Per questo motivo l’attore irlandese ha deciso di dar vita alla Fondazione Colin Farrell che si propone di cambiare le vite di persone con disabilità intellettive attraverso l’educazione, la consapevolezza e una serie di programmi innovativi. Evitando il più possibile che siano lasciati indietro da una società che corre.
Nell’intervista, Colin Farrell spiega che James appena nato non piangeva, era molto tranquillo e lui pensava di aver “vinto la lotteria” come padre. Poi col passare dei mesi si sono accorti che il bambino non faceva i progressi previsti per la sua età. Il bambino non riusciva a stare seduto, non gattonava, non riusciva a stare in piedi, quindi intuirono che c’erano problemi nello sviluppo.
Quando il bambino aveva circa un anno e mezzo, gli fu diagnosticata erronamente la paralisi cerebrale. Un errore molto comune, perché la Sindrome di Angelman presenta disturbi e sintomi simili. Poi qualche mese dopo un altro medico notò che James mostrava un sintomo tipico della Angelman, ovvero le risate frequenti e ingiustificate e soprattutto uno specifico movimento con le braccia che ricorda un battito d’ali. Dopo un test genetico, arrivò la conferma che il bambino era affetto da Sindrome di Angelman.
James, spiega suo padre, ha fatto tanti progressi nella vita e ha lavorato duramente per conquistare ogni tassello di crescita: Intorno ai quattro anni ha cominciato a muovere i primi passi da solo e per Colin fu indimenticabile. Oggi James ama giocare, ama guardare i film o andare a mangiare un hamburger. Da qui la necessità di dare le stesse opportunità di crescita anche ad altri ragazzi e alle loro famiglie.
“Quando ha iniziato a mangiare da solo, per la prima volta, la sua faccia alla fine sembrava un quadro di Jackson Pollock. Ma adesso mangia benissimo. Sono fiero di lui, ogni giorno, perché credo che sia magico”