Dalida è stata una cantante e attrice di grande successo: nel corso della sua vita ha vissuto numerose tragedie che hanno spinto l’interprete di Il venait d’avoir 18 ans al suicidio. L’artista è morta suicida il 2 maggio 1987, a Parigi, all’età di 54 anni, dopo aver sofferto per molto tempo di depressione. Dalida si suicidò ingerendo whisky e barbiturici e lasciò un biglietto in cui spiegava che non riusciva più ad andare avanti.
In un articolo del 1987, Repubblica riporta che Dalida fu sepolta nel cimitero di Montmartre e che i funerali furono seguiti da migliaia di persone. “Molti i rappresentanti del mondo dello spettacolo: c’era Alain Delon, che ha appositamente rinviato la partenza per il Giappone, Sheila, Eddie Barclay, Guy Lyx, Chantal Goya, e Jean-Paul Abudecroux, presidente della radio musicale Nrj di cui Dalida era madrina. Il mondo politico era rappresentato dal consigliere personale del presidente Mitterrand, Jacques Attali e dall’ex ministro della cultura Jack Lang. Fuori della chiesa, la folla che non ha potuto trovare posto all’interno ha seguito la cerimonia grazie agli altoparlanti e ha potuto così ascoltare l’omelia del parroco” In quell’occasione padre Marcel Thorel disse nella sua omelia: “Dalida si è uccisa, ma la chiesa la accoglie lo stesso, perché ha conosciuto una lunga prova e, soprattutto negli ultimi tempi, una forte depressione. Sulla croce, Dio non ha rifiutato nessuno nel suo amore”. La cerimonia, nel corso della quale furono suonati brani di Mahler si concluse con le note di Bambino.
Dalida, il cui vero nome era Yolanda Cristina Gigliotti, era nata a Il Cairo il 17 gennaio 1933, i suoi genitori erano di origini calabresi. La ragazza a 17 anni vinse il concorso di bellezza Miss Ondine, a 21 anni diventò Miss Egitto, ottenendo il ruolo di controfigura di Joan Collins nel film La regina delle piramidi.
Nel 1957, Dalida incise il primo grande successo Bambino, versione francese di Guaglione, un brano napoletano interpretato da Aurelio Fierro. La canzone ottenne il disco d’oro. Nel 1960, in Italia, incontrò il cantautore Luigi Tenco con cui incise Bang Bang. Nel 1967, sempre in coppia con Tenco, partecipò a Sanremo con il brano Ciao Amore. Durante quella edizione del festival, Luigi Tenco si tolse la vita. Dalida, pochi giorni dopo, a Parigi, provò ad uccidersi, ma venne salvata da una cameriera dell’albergo dove risiedeva.
Nel 1968, Dalida praticò un aborto clandestino che le tolse per sempre la possibilità di avere un figlio, in quel periodo era legata ad un giovane studente. Ritornata a cantare, Dalida incise Mama, brano che ottenne un grosso successo discografico. Nel nostro paese partecipò a numerose programmi musicali tra cui Il Cantagiro e Canzonissima. Oltre ad essere conosciuta come attrice, Dalida è anche una delle icone gay più famose.
All’inizio del 1987, Dalida fini la sua relazione con il medico François Naudy, il 7 marzo di quell’anno sfilò sul red carpet dei César. Le sue apparizioni pubbliche erano sempre più rare e il 2 maggio 1987, a Parigi, l’artista disdisse un servizio fotografico. Nel pomeriggio dello stesso giorno, lasciò la serata libera alla cameriera ed uscì per imbucare tre lettere: una per il fratello, una per François Naudy, suo ultimo compagno, e una per un suo amico. Tornata a casa, Dalida si mise sul letto e bevve un cocktail a base di whisky e barbiturici. Sul comodino lasciò un biglietto su cui era scritto “La vie m’est insupportable. Pardonnez moi” ossia: “Perdonatemi, la vita mi è insopportabile“.