Il regista Emanuele Crialese ha fatto coming out come uomo transessuale, rivelando che la protagonista de L’immensità, il suo ultimo film che domenica 4 settembre sarà presentato in concorso a Venezia 2022, rappresenta sé stesso. La pellicola infatti, come scrive Variety che ha intervistato il regista, “sebbene non sia strettamente autobiografica, si basa sulla transizione dell’esperienza personale del regista”.
Nel trailer de L’Immensità, rilasciato pochi giorni fa, il problema dell’identità di genere è evidenziato dal dialogo tra Penelope Cruz e la figlia che non vuole essere chiamata Adriana ma Andrea, e la madre replica “Non sei nemmeno Andrea”. Nell’intervista rilasciata a Variety, il regista, riferendosi alla ragazza dice: “La percezione che ha di sé stessa è di essere una ragazza che nasce biologicamente come una bambina che si sente un maschio”.
Emanuele Crialese ha svelato a Variety che a Luana Giuliani, che interpreta Andrea, non ha mai dato nessuna indicazioni psicologica sulla transizione di genere “le ho detto che doveva solo fingere di essere un ragazzo”. Il regista è rimasto soddisfatto del legame che si è creato tra la giovane protagonista e Penelope Cruz “Hanno subito instaurato un rapporto molto forte a livello fisico. Hanno deciso di condividere questa luce e di generarne ancora di più”.
Ritornando al personaggio di Adriana, il regista di Terraferma ha affermato che i dubbi e gli interrogativi che si pone Adriana sono molteplici: “Cosa è questa percezione errata che sente? È un problema mentale? È qualcosa che passerà? Una cosa fugace? Il fatto è che lei incarna l’angoscia. Una forte angoscia”. E poi, rispondendo ad una domanda sulla sovrapposizione tra lui ed Adriana, ammette: “Certo che sono io, è il mio punto di vista. È chiaro che è una rappresentazione di me stesso. Non c’è alcun dubbio sono io”.