Fedez sta vivendo un momento molto complesso, lo abbiamo capito con la sua assenza sui social network ma ancor di più con le sue parole al ritorno. Il cantante ha parlato di effetto Rebound dovuto alla sospensione repentina di uno psicofarmaco, in merito si è espresso il Presidente della Società Italiana di Psichiatria che ha spiegato cosa è successo.
Emi Bondi ha parlato a Today.it spiegando: “Non conosco la situazione specifica. Generalmente i farmaci che agiscono sul sistema nervoso non devono essere sospesi bruscamente, ma gradatamente e sotto prescrizione medica, altrimenti una sospensione improvvisa può portare all’effetto Rebound della malattia ovvero il suo ritorno in una forma più accentuata o una sintomatologia proprio da “sospensione”. Questo perché l’organismo non ha tempo per riadattarsi a una condizione precedente al farmaco. I farmaci contengono sostanze come la dopamina e la serotonina che sono prodotte dal sistema nervoso ma che magari, quando è malato, non produce nelle quantità adeguate“.
Il Presidente non ha dubbi però sulle parole di Fedez e si complimenta con l’artista: “Apprezzo il coraggio di parlarne. Grazie a personaggi del passato come Vittorio Gassmann e Sandra Mondaini che la depressione, all’epoca definita il male oscuro e impronunciabile, ha ottenuto la sua dignità di malattia avvicinando così le persone alla consapevolezza di poter chiedere aiuto”. Il professionista però commenta anche la parola pronunciata da Fedez, “scorciatoia”, spiegando: “Non trovo corretto parlare di scorciatoia se si parli dell’uso di farmaci rispetto al percorso psicoterapeutico che richiede tempi molto più lunghi. È come dire che la psicoterapia è una strada più lunga, ma più corretta per avere risultati. Non è così. La malattia va affrontata nel modo in cui si può risolvere”. Al link che segue, un approfondimento sull’effetto rebound, spiegato da uno psicologo.