Freddie Mercury poco prima della sua morte, causata da una broncopolmonite aggravata da complicazioni della sua malattia, l’AIDS, svelò ufficialmente a tutto il mondo che era malato. L’iconico frontman dei Queen morì nella sua casa di Londra il 24 novembre 1991 all’età di 45 anni. Al suo fianco, il compagno Jim Hutton e l’ex fidanzata Mary Austin, poi diventata sua grande amica.
Freddie Mercury cominciò ad accusare svariati malesseri a partire dal 1986, decidendo così di sottoporsi al test dell’HIV, che risultò positivo. Il cantante scelse di mantenere una estrema riservatezza sulle sue condizioni fisiche, continuando la sua attività artistica nonostante l’insorgenza di alcune patologie come il Sarcoma di Kaposi, una forma rara di tumore (che tuttavia è molto diffusa ed evidente nei malati di AIDS) e gravi problemi respiratori. A quanto sappiamo, Mercury non seppe mai con certezza chi lo avesse contagiato.
Nel tentativo di nascondere i segni del progredire della malattia, Mercury decise di farsi crescere la barba, abbandonando così l’iconico look Castro Clone che, nello slang LGBTQ, stava a indicare la moda adottata dalla comunità gay di San Francisco. Fu solo nel 1989 che il cantante confessò alla cerchia di amici e colleghi più intimi di essere affetto da AIDS, abbandonando ufficialmente le luci dei riflettori. Fra le testate giornalistiche circolavano già da tempo indiscrezioni riguardanti la sua salute (anche a causa della morte per AIDS dell’amante Nikolai Grishanovich), voci che trovarono conferma il giorno del comunicato ufficiale che Freddie Mercury decise di rilasciare il 23 novembre del 1991, a 24 ore dalla sua morte. Il testo recitava come segue:
“In seguito alle disparate congetture diffuse dalla stampa nelle ultime due settimane, desidero confermare che sono risultato sieropositivo e di aver contratto l’AIDS. Ho ritenuto opportuno tenere privata questa informazione fino a oggi per proteggere la privacy di quanti mi circondano. Comunque, è giunto il momento di far conoscere la verità ai miei amici e ai miei fan e spero che si uniranno a me, ai miei dottori e a quelli di tutto il mondo nella lotta contro questa terribile malattia.”
Durante i suoi ultimi giorni, Mercury decise di sospendere l’assunzione di farmaci, fatta eccezione per qualche antidolorifico. Ad assisterlo, il compagno e parrucchiere Jim Hutton e Mary Austin, per anni fidanzata di Freddy e poi legata al cantante da una profonda amicizia che durerà fino alla fine (fu per lei che il leader dei Queen compose la struggente ballata “Love of My Life”).
Freddie Mercury morì nella sua casa, la Garden Lodge Place al numero 1 di Logan Place e i funerali ebbero luogo al Kensal Green Cemetery; le sue ceneri vennero affidate all’amica Mary Austin, che le disperse successivamente in accordo alle ultime volontà del cantante.