La morte di Gabriella Ferri ha sollevato molte domande sui media, per via delle circostanze in cui si verificarono i fatti. La cantautrice morì all’età di 61 anni il 3 aprile 2004 in seguito ad una caduta dal balcone della sua casa a Corchiano, in provincia di Viterbo. Dopo essere precipitata da un’altezza di sette metri, Ferri fu soccorsa da un vicino di casa che l’aveva vista a terra e fu trasportata prima all’ospedale di Civita Castellana e poi al San Camillo, dove morì a causa delle numerose fratture e dell’ematoma alla testa che aveva riportato.
Come scrisse il Corriere all’epoca, nonostante Gabriella avesse tentato il suicidio molti anni prima, nel 1975, dopo la scomparsa di suo padre, la sua famiglia smentì che la sua morte potesse essere un gesto volontario e ipotizzò invece che Ferri potesse essere caduta in seguito ad un malore causato dai farmaci antidepressivi che assumeva. A rafforzare questa ipotesi, i familiari dell’artista spiegarono che non aveva lasciato nessun biglietto d’addio e che due giorni dopo avrebbe dovuto partecipare ad una puntata del Maurizio Costanzo Show in suo onore e ne era entusiasta.
In una recente intervista a Oggi è un altro giorno, il figlio dell’artista, Seva Borzak Jr, ha raccontato di aver ricevuto la notizia dell’incidente di Gabriella Ferri mentre si trovava a Roma, dove vive con la sua famiglia, ma ha sottolineato che per l’artista era un periodo felice e quindi l’ipotesi del suicidio non regge. “Quando mi hanno dato la notizia ho preso la moto e sono partito, però purtroppo quando sono arrivato era già troppo tardi. Mamma comunque stava attraversando un periodo positivo. Aveva ricominciato a lavorare ed era felice del mio ritorno in Italia. Me n’ero andato a quattordici anni per andare a studiare all’estero”
“La ricordo sia depressa che solare. Aveva momenti di profonda felicità, allegria e armonia contrapposti a momenti turbolenti, difficili, di timore e ansia. Tutti ne siamo soggetti, chi è più sensibile soffre di più.”
Riguardo l’ultimo periodo della sua vita, anche la sorella di Gabriella, Maria Teresa Ferri, parla di abitudini tranquille e di una fine inaspettata. “Per abitudine la domenica veniva a pranzo a casa mia, io abitavo a Cinecittà. Lungi dal pensare che a pochi mesi di distanza mia sorella sarebbe venuta a mancare”. Ferri si era trasferita a Corchiano, sui Monti Cimini, per trovare un po’ di tranquillità. Aveva una casa con un giardino e un cane, si dilettava a dipingere e creare bigiotteria.
Maria Teresa ha ricordato a Patria Indipendente anche le circostanze in cui morì il loro papà, un lutto che ebbe un impatto pesante sulla salute mentale dell’artista: “La sera in cui morì nostro padre, lei stava registrando (un programma) e non fece in tempo a salutarlo, arrivò appena possibile, senza che nessuno ancora le avesse detto che lui era spirato. Quando vide tutti i giornalisti davanti al portone capì e si mise a piangere. Papà, tempo prima, le aveva scritto una canzone meravigliosa intitolata Seminario. Gliela fece ascoltare, ma lei disse che era troppo triste e voleva modificarla. Lui la pregò di cantarla. Così, lei aggiustò solo qualche passaggio e quando lui mancò, bloccò l’ultimo 33 giri in uscita per la Rca e inserì Seminario”