Una strana analogia è emersa riguardo i tragici eventi dello scorso 13 novembre in Idaho e l’omicidio dei 4 studenti uccisi a coltellate nel loro appartamento. Nelle scorse settimane, la polizia ha arrestato Bryan Kohberger, come presunto omicida. Ebbene, sua sorella Amanda, nel 2003, era nel cast di Two Days Back. Nel film un killer uccide, accoltellandoli, un gruppo di studenti universitari eco-attivisti. Il modus operandi di Bryan Kohberger somiglia a quello del’assassino della pellicola horror.
Le ultime novità sul caso arrivano con la notizia dell’arresto di Bryan Kohberger, al termine delle indagini sugli omicidi di Kaylee Goncalves, Madison Mogen, Xana Kernodle e Ethan Chapin, uccisi il 13 novembre 2022, tra le 3 e le 4 di notte. Il gruppo di studenti, due di 20 e due di 21 anni, viveva in una casa affittata a Moscow, una cittadina di 25.000 abitanti in Idaho. L’omicida, secondo le dichiarazioni della polizia, ha ucciso le vittime in due stanze diverse, al secondo e al terzo piano. Gli inquirenti hanno identificato Bryan Kohberger grazie alle tracce di DNA trovate nell’appartamento. Alcuni testimoni hanno individuato la sua Hyundai Elantra bianca nei pressi dell’abitazione delle vittime. La Polizia ha arrestato il presunto omicida in Pennsylvania, nella città di Effort, a casa dei suoi genitori.
Bryan Kohberger si è laureato lo scorso giugno alla DeSales University della Pennsylvania. Quindi si era trasferito a Pullman, nello Stato di Washington, per il dottorato di criminologia. I suoi compagni di corso lo descrivono come persona schiva, desiderosa di apparire intelligente, spesso isolata per alcuni commenti offensivi verso la comunità LGBTQ.
Tornando all’analogia tra l’omicidio dell’Idaho e il film Two Days Back, TMZ ha sentito il regista Kevin Boon. L’uomo ha appreso del legame tra Amanda Kohberger e il presunto omicida dalla stampa, non ricorda che, durante la lavorazione della pellicola, Amanda gli avesse parlato di un fratello. Nessun inquirente ha accennato alla connessione tra il film e gli omicidi.
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