Irene Papas è morta oggi 14 settembre a Chiliomodi, vicino Corinto, la città greca in cui era nata 96 anni fa. La notizia è stata annunciata dal ministro della cultura greco Nicholas Yatromanolakis e dall’agenzia di stampa greca Ana-Mpa. Nel 2018 era stato reso noto che l’attrice soffriva del morbo di Alzheimer da cinque anni.
Irene Papas era nata a Chiliomodi, un piccolo paese della Corinzia il 3 settembre 1926. Nel 1947 aveva sposato il regista greco Alkis Papas, da cui ha divorziato mantenendo il cognome. A inizio carriera è stata anche modella per gli stilisti Vincenzo Ferdinandi e Maria Antonelli.
In Italia, negli anni Cinquanta, Irene Papas ha lavorato in pellicole come Una di quelle, Le infedeli e Attila, del 1956. L’anno prima aveva esordito a Hollywood interpretando il ruolo di protagonista femminile nel western La legge del capestro di Robert Wise. I film che l’hanno messa al centro dell’attenzione internazionale arrivano negli anni Sessanta: I cannoni di Navarone nel 1961 e Zorba il greco di Michael Cacoyannis nel 1964. Nel 1967 ha recitato al fianco di Gian Maria Volonté in A ciascuno il suo, nel film tratto dal libro di Leonardo Sciascia.
Nel 1968 viene scelta per interpretare Penelope nello sceneggiato TV della Rai Odissea al fianco di Bekim Fehmiu. Le sue ultime apparizioni cinematografiche risalgono al 2001 con il film Il mandolino del Capitano Corelli, al fianco di Nicolas Cage, e nel 2003 con Un film parlato di Manoel de Oliveira.
Dopo la morte di Marlon Brando rivelò di aver avuto una breve relazione con l’attore statunitense con il quale era rimasta in buoni rapporti. Audrey Hepburn considerava Irene Papas “una delle migliori attrici della storia del cinema“.