Il regista Jafar Panahi è libero, è uscito su cauzione dal carcere di Evin che si trova nel nord di Teheran. Era stato catturato nel luglio scorso dopo la condanna a sei anni per un film girato nel 2010 considerato critico contro il regime. Il rilascio è avvenuto dopo l’inizio dello sciopero della fame e della sete dell’artista.
JAFAR PANAHI LIBRE
Nous venons d’apprendre la libération de Jafar Panahi, qui avait annoncé hier sa décision d’entamer une grève de la faim pour protester contre son arrestation arbitraire par le régime liberticide iranien. (Photo envoyée par Panah Panahi). pic.twitter.com/NQgY4fRYfF— Cahiers du Cinéma (@cahierscinema) February 3, 2023
Panahi aveva comunicato la sua decisione due giorni fa: “Ho utilizzato ogni mezzo legale per ottenere rispetto dei miei diritti. Oggi, come molte persone intrappolate qui in Iran, non ho altra scelta che protestare contro questi comportamenti disumani con ciò che ho di più caro, cioè la mia vita. Sono in sciopero della fame dalla mattina del primo febbraio e mi rifiuterò di mangiare e bere fino al momento del mio rilascio. Continuerò anche se sarà il mio corpo senza vita a uscire di prigione. Con amore per l’Iran e la gente del mio paese“.
A comunicare il rilascio dell’artista è stata sua moglie su Instagram. Il regista protestava perché il fatto per il quale era stato condannato era caduto ormai in prescrizione, secondo la legge del suo paese. Lo stesso Jafar Panahi aveva parlato di un trattamento che era più simile a un rapimento che all’esecuzione di una sentenza giudiziaria. Prima di arrivare all’insano gesto l’autore di film come “Il palloncino bianco” era ricorso a ogni espediente che la legge gli metteva a disposizione.