Jeremy Renner ha parlato per la prima volta in pubblico della lettera che fece avere alla sua famiglia dopo il grave incidente subito il giorno di Capodanno, che lo ha costretto a una lunga degenza in ospedale, e a una ancor più lunga convalescenza, tuttora in corso. Durante una speciale intervista andata in onda su ABC giovedì 6 aprile 2023, l’attore ha confidato di aver chiesto alla sua famiglia l’interruzione delle cure, qualora le prospettive di recupero non si fossero rivelate buone “Ho scritto una nota sul cellulare… ho chiesto alla mia famiglia di non farmi vivere attaccato a dei tubi… “se la mia esistenza deve dipendere da antidolorifici e altri farmaci, lasciatemi andare.”
Nel corso dell’intervista, Renner ha ricostruito nei dettagli la dinamica del tragico incidente che lo ha coinvolto: dopo aver liberato il veicolo del nipote Alex, rimasto bloccato nella neve, Renner, alla guida del mezzo spazzaneve, si è sporto oltre l’abitacolo, per controllare dove si trovasse il nipote, senza però azionare il freno di emergenza: “Se stai operando un veicolo, devi restare all’interno del veicolo… fare diversamente sarebbe come guidare una macchina tenendo un piede fuori dalla portiera; sia come sia, è andata così… ho fatto un errore, e l’ho pagato.”
Una volta accortosi che il veicolo, incontrollato, si stava dirigendo verso il nipote, Renner ha cercato di risalire immediatamente all’interno dell’abitacolo, salvo essere trascinato verso il basso da uno dei cingoli; “Quando sono finito sotto, ho gridato: “Non oggi, brutto stronzo!”; non ho mai perso conoscenza… ma sono sicuro che se fossi stato solo, lì, sarei morto. E sarebbe stata una morte terribile, ma per fortuna, non ero solo; c’era mio nipote, Alex, un vero tesoro; poi è arrivato anche il resto della cavalleria.”
I primi a prestare soccorso all’attore, chiamati dal nipote, sono stati i vicini di casa Ernie Kovach e Barb Fletcher, che hanno raccontato quei primi concitati minuti. Ricorda Kovach: “C’era moltissimo sangue, la neve ne era piena; lui gemeva dal dolore; quando mi sono avvicinato e ho visto che la testa era lacerata, ho capito che la situazione era grave“. Mentre Kovach corre a chiamare il 911, Fletcher offre prima assistenza a Renner, tamponandogli le ferite con degli asciugamani: “Vedere qualcuno morirti davanti è terribile… ti senti davvero impotente; mentre ero con lui, continuava a chiudere gli occhi, ma io gli dicevo di restare sveglio, di non addormentarsi; poi a un certo punto, ha cominciato a sudare, e ha preso un colorito grigio-verdognolo; per un momento, ho pensato fosse finita.”
Dopo circa mezz’ora, Renner è stato trasportato via eliambulanza in un ospedale di Reno e lì ricoverato in codice rosso. con più di 30 fratture ossee lungo tutto il corpo, un polmone collassato, e una lesione epatica causata da un frammento di costola. Renner ricorda di aver pensato al peggio, in quei primi momenti: “Che aspetto avrò? Di me rimarranno solo il cervello e la spina dorsale, come in uno di quegli esperimenti scientifici strani?“. La vicinanza della famiglia ha però aiutato l’attore a superare le difficolta: “Risvegliarsi e vedere tutti quei sorrisi è stato bello, Si tratta di una questione mentale, e io so di essere una persona forte, mentalmente, anche mia madre è così. Tutto quello che abbiamo passato, è stata una grande sofferenza, ma anche una dimostrazione d’amore; la sofferenza ha piantato i semi dell’amore che cresce tra di noi.”
Riflettendo ora sull’accaduto, Jeremy Renner dichiara che non esiterebbe a rifare quello che ha fatto, se fosse necessario per salvare la vita di un proprio caro: “Certo che lo rifarei… non ho rimpianti… quell’affare stava per fare del male a mio nipote; mi rifiuto di vedere quello che mi è successo come un trauma; mi rifiuto di essere visto come una vittima, o come uno che ha commesso un errore… mi rifiuto di farmi ossessionare dai ricordi di quel giorno. Non ci sono alternative: l’unica strada è guarire“. Renner, che non ha ancora riacquistato completa sensibilità in alcune parti del corpo, tra cui il volto e il lato sinistro del busto, sembra deciso a evitare di eseguire stunt troppo pericolosi d’ora in poi: “Ho 52 anni, va bene così, non ho un ego così grande… se devo farli, li faccio, ma altrimenti, che li faccia pure qualcuno al posto mio; vorrà dire che passerò più tempo in camerino“.