Kate Hudson non ha alcun dubbio: Daniel Day Lewis è uno degli attori con cui ha lavorato che le è rimesto più nel cuore. I due hanno condiviso il set una sola volta – quello di Nine, musical diretto da Rob Marshall – ma è bastato a far capire i motivi per cui l’attore è considerato uno degli interpreti più bravi e talentuosi nella storia del cinema. Per l’attrice, uno di questi motivi, è stato sicuramente l’uso maniacale del metodo Stanislavskij.
Durante una recente intervista a Hot Ones, la Hudson ha parlato della sua esperienza con Daniel Day-Lewis sul set di Nine, dichiarando: “Era il migliore. È stato un onoro lavorare con Daniel. Ricordo che Leonardo DiCaprio mi chiese una volta “Come stava Daniel?”. E io ero tipo “Il migliore!” e lui era tipo “Davvero?”. Io gli risposi: “Oh, sì, l’hai avuto in Gangs Of New York. Hai capito Daniel. È a tutti gli effetti Guido”. Voglio dire, era come la giustapposizione del tuo arcinemico che sta cercando di ucciderti contro l’uomo che sta cercando di dormire con te.
Seguendo le regole del metodo di Stanislavskij, insegnato da Strasberg, Daniel Day-Lewis ha sperimentato sulla sua pelle – in ogni progetto – tutto quello che, una volta sul set, avrebbero dovuto vivere i suoi personaggi. Sul set di Nine non è stato da meno, tant’è che ha lasciato a Kate Hudson, in più di un’occasione, dei messaggi firmati “Guido”, come il personaggio che ha interpretato. “Andavo nel mio camerino e ricevevo degli appunti da lui, ma firmati Guido. Cose tipo “Stephanie, sei stata meravigliosa ieri”“.
ispirato all’omonimo musical di Broadway, tratto da una piece del commediografo aquilano residente a New York Mario Fratti che si rifà a sua volta a 8½ di Federico Fellini, Nine è uscito nelle sale nel 2009 ed è stato candidato in quattro categorie (miglior attrice non protagonista (Penelope Cruz), miglior costumi, miglior scenografia e miglior canzone) agli Oscar 2010, senza però portare a casa neanche una statuetta.