Kathy Bates si è detta pronta a ritirarsi dalla recitazione, all’età di 76 anni, dopo un Oscar vinto per Misery e dopo più di 130 ruoli tra cinema e tv e diverse interpretazioni a teatro, ma non prima di aver recitato nella nuova serie reboot Matlock che andrà in onda sulla CBS dal 22 settembre.
Come scrive il New York Times Bates ha spiegato che dopo una delusione – nello specifico un film che non è andato in porto, ma non ha voluto specificare quale – ci era rimasta così male, anche in seguito ad una riflessione generale sulle condizioni attuali dell’industria del cinema, che aveva annunciato ai suoi agenti che si sarebbe ritirata. Dopo qualche settimana però, i suoi agenti le hanno fatto avere una sceneggiatura che lei ha iniziato a leggere con interesse, si trattava del reboot di Matlock.
Matlock, come ricorderanno i meno giovani, era un telefilm procedurale andato in onda tra gli anni ’80 e ’90 con protagonista Andy Griffith. Nella nuova serie invece, l’avvocato Matlock sarà una donna, Madeline, e sarà interpretata proprio da Bates. La showrunner della serie, Jennie Snyder ha spiegato che ha sviluppato questo progetto per dimostrare quanto le donne più anziane siano sottovalutate e sottostimate e questo concetto è piaciuto molto all’attrice.
La sceneggiatura del reboot targato CBS infatti, si è rivelata per Bates un piccolo miracolo e lei ha spiegato che il ruolo che le è stato offerto le permetterà di puntare su tutte le sue abilità. Ma ha ribadito che proprio per questi motivi, quello di Matty Matlock sarà il suo ultimo ruolo.
“Tutto ciò per cui ho pregato, lavorato, tirato fuori gli artigli, improvvisamente qui sarò in grado di usare tutte queste cose. Questa è la mia ultima danza.”
Basta vedere il trailer di Matlock, qui sotto, per farsi un’idea di come effettivamente questa serie “non sarà il Matlock che vi aspettate”, perché Bates domina la scena col suo carisma dall’inizio alla fine. A dispetto di quel che dice il suo personaggio nel pilot: “Quando le donne invecchiano diventano quasi invisibili. Per noi è utile, perché nessuno ci vede come qualcosa di preoccupante”