Kenneth Mitchell, attore canadese conosciuto per Star Trek: Discovery e Captain Marvel, è morto a 49 anni, a causa delle conseguenze della sclerosi laterale amiotrofica (SLA, tristemente nota in Europa per le numerose vittime mietute tra ex calciatori professionisti).
A comunicare la notizia, nella giornata di sabato 24 febbraio 2024, è stata la famiglia, con un lungo elogio funebre pubblicato sul profilo Twitter dell’attore. Ve ne proponiamo di seguito la traduzione.
KENNETH A. MITCHELL
25.11.1974 ~ 24.02.2024With heavy hearts we announce the passing of Kenneth Alexander Mitchell, beloved father, husband, brother, uncle, son and dear friend. pic.twitter.com/CdknbeFWQm
— Kenneth Mitchell (@MrKenMitchell) February 25, 2024
KENNETH A. MITCHELL
25.11.1974 ~ 24.02.2024
Con immensa tristezza annunciamo la scomparsa di Kenneth Alexander Mitchell,
amato padre, marito, fratello, zio, figlio e caro amico per molti.
Nato a Toronto, Canada, il 25 novembre 1974 da Diane e David Mitchell,
Ken era ampiamente conosciuto come attore di molti film e serie televisive.
Ha interpretato un aspirante olimpico,
un sopravvissuto all’apocalisse, un astronauta,
il padre di un supereroe e quattro incredibili esploratori di Star Trek.
Ma coloro che gli erano vicini lo conoscevano
come un uomo pieno di speranza, sognatore, giocatore di calcio,
solcatore di spiagge, amante degli orsi, architetto urbano,
coltivatore di giardini, vogatore e campeggiatore felice.
Ma era anche un esploratore della natura,
un amante dei gatti, un battutista contagioso,
un donatore di regali e biglietti personalizzati,
un cinefilo, un artista, un ascoltatore di musica,
un intenditore di sport, un minuzioso ossessivo, un sostenitore dei Leafs,
un viaggiatore del mondo, uno zio giullare, un fratello minore,
il partner di Susan, e più di tutto, un padre orgoglioso.
Il ricordo è appassionato, e traccia il ritratto di un professionista scrupoloso, di un grande amico, padre amorevole e marito devoto
Kenny era il custode di innumerevoli amicizie durature.
Come accade per una stella massiccia che esplode di gentilezza, purezza
e di un particolare tipo di follia, venivi trascinato nella sua orbita.
Una volta che ti catturava, Kenny sapeva avvolgerti di positività, compassione,
premura e allegria, e farti sentire incredibilmente amato.
Ken sapeva donare, ascoltare, coltivava i sentimenti
ed era un eccellente osservatore del suo ambiente.
Una delle sue qualità più affascinanti come amico
era la sua voglia di far star bene gli altri.
Era un catalizzatore nel mettere in contatto gli amici
e si divertiva molto a raccontare una storia, e riderne a crepapelle.
Ken aveva una passione acuta e uno sguardo dettagliato
per la bellezza nelle arti. Ken incarnava l’eternità della natura,
la nostra connessione reciproca con essa,
e il quieto scintillio del momento presente.
Spesso ci ricordava che la più grande bellezza
può essere rinvenuta nelle cose più piccole.
Ken era diligente e laborioso in tutto ciò che faceva,
ma nel suo essere padre
queste qualità trovavano la loro massima espressione.
Sapeva essere una forza inspirante e leggera nella vita dei suoi figli.
Indipendentemente dalla sua disabilità, Ken ha alfine scoperto
una vocazione superiore, che l’ha portato ad essere
il miglior padre possibile per i suoi figli.
Ken sarà per sempre orgoglioso di cosa sono diventati i suoi figli.
Il comunicato prosegue poi dettagliando la battaglia di Mitchell con la malattia, parlandone alla stregua di un guerriero.
Per cinque anni e mezzo Ken ha affrontato una serie di terribili sfide dovute alla SLA.
E nel suo stile, è riuscito a superare ognuna di esse con grazia e impegno,
dedicati a vivere una vita piena e gioiosa sempre, in ogni momento.
La sua esistenza è un esempio luminoso di quanto appieno si possa vivere
quando si vive con amore, compassione, umorismo,
inclusione e senso di comunità.
Ken è stato un’opera d’arte ispiratrice per tutti i cuori in cui ha fatto breccia.
Kenneth lascia la moglie Susan, i figli Lilah e Kallum,
i genitori Diane e David, il fratello Sean (con Norah),
i suoceri Sally e Bill Pratt, la cognata Beth (con Ajay),
le nipoti e i nipoti Kiran, Jyoti, Avery e Eliza…
e i gatti Chai e Cinna.
Il lungo ricordo si chiude con “Connect”, un breve pensiero scritto dallo stesso Mitchell poco prima di morire, in cui esprime il suo desiderio, di essere messo a contatto con la natura, diventandone parte integrante
Di Kenneth Mitchell
Quando morirò, quando lascerò questa Vita,
voglio diventare un albero, un Ginkgo,
un pino bianco, un Jacaranda, un limone,
un cedro, una quercia, un mirto o un acero.
Voglio essere sepolto sotto le loro radici,
così da poter essere totalmente assorbito nella terra.
Tutta la mia materia, la mia energia,
il mio amore, il mio riso, saranno terra,
insieme con le mie lacrime; così passerò attraverso i rami,
per toccare finalmente il cielo.Voglio brillare con le stelle e quando la terra gira,
voglio sentire il sole sul mio viso di foglia.
Voglio emettere ossigeno da regalare a tutti.
Vorrei che i bambini si arrampicassero sui miei rami,
che gli studenti si appoggiassero a me,
che gli animali mangiassero i frutti che porterò.
Voglio piegarmi col vento. E quando sarà il momento giusto,
voglio essere abbattuto e intagliato in una pagaia
così da scorrere remando lungo il fiume,
fluttuando e serpeggiando.E con il resto del legno,
faremo un falò vicino all’oceano;
e da qui nascerà una grancassa,
il tamburo più grande mai visto
Voglio battere profondo e basso,
al ritmo del tuo cuore,
al movimento delle fiamme.
Voglio riempire la tua anima,
raggiungere le tue ossa e risuonare ampio.
Connettermi con la tua mente.
Trascendere verso te con ogni battito.
Battito dopo battito.
Siamo famiglia, siamo amici,
Io sono tuo fratello e sorella,
Io sono natura.
Balla con me.
Sorridi con me.
Senti con me.
Sogna con me.
Ascendi con me.
Cadi e fallisci con me,
per poi risorgere con me.
Insieme. Connessi, sempre
fluttuando e battendo.
Con speranza e ottimismo, con tenacia e umiltà,
con amore e gentilezza, con coraggio e vigore, con convinzione.
Prendi la mia mano,
il mio ramo, la mia pagaia,
il mio tamburo e…
balla con me… per sempre!