Laura Antonelli è morta a causa il 22 giugno 2015 a causa di un infarto che l’ha colpita nel bilocale di Ladispoli in cui viveva. Il corpo dell’attrice, che aveva 73 anni, fu trovato a terra, nella camera da pranzo, dalla sua collaboratrice domestica, intorno alle 8 del mattino. Come scrive AGI, sul posto furono chiamati anche i soccorritori del 118, che tuttavia, non poterono far altro che constatare il decesso dell’attrice, che si era ritirata dalla scena pubblica da molti anni, dopo diverse vicissitudini giudiziarie e di salute.
Dopo la morte di Laura Antonelli fu decisa, invece dell’autopsia, solo un’autopsia anatomopatologica (o riscontro diagnostico, al quale – come riporta lo Studio Legale Chiarini – vengono sottoposti i cadaveri delle persone decedute senza assistenza medica. Come riporta l’ANSA, l’attrice aveva lasciato un biglietto nel quale, in caso di decesso, chiedeva di informare suo fratello Claudio (che viveva in Canada) e gli attori Lino Banfi e Claudia Koll. Banfi, prima della morte della Antonelli, aveva lanciato un appello affinché ricevesse un sussidio economico, e insieme alla Koll e ad un centinaio di persone, prese parte ai funerali tenutisi nella Chiesa di Santa Maria del Rosario a Ladispoli.
Stando a quanto riporta il Corriere della Sera, anche il legale della Antonelli, Lorenzo Contrada, confermò la causa di morte per infarto, sottolineando che l’attrice era provata da tutte le prove difficili che aveva dovuto affrontare tra gli anni ’90 e i primi 2000.
“L’ultima volta che l’ho sentita è stato alcuni mesi fa. Era serena, anche se molto provata da questi ultimi anni di giudizi, accuse, condanne e assoluzioni”
L’attrice era assente dalla scena pubblica da tempo, una sparizione che arrivò al culmine di un periodo di crisi personale, dovuto sia a vicende giudiziarie che alle conseguenze di un intervento estetico andato male. Nel 1991, l’attrice fu arrestata per spaccio di stupefacenti, dopo che la polizia aveva rinvenuto cocaina nella sua abitazione. Dopo nove anni venne assolta in appello poiché dichiarata consumatrice e non spacciatrice di sostanze stupefacenti e solo diversi anni dopo ottenne dallo stato un risarcimento di 108mila euro.
Poco dopo, a seguito della proposta di girare il sequel del film Malizia, Antonelli si sottopose, sotto spinta della produzione, a una serie di interventi estetici ai quali sviluppò una reazione avversa al collagene che causò effetti devastanti sul suo volto. L’attrice chiese un risarcimento miliardario, ma al termine del processo le sue istanze furono rifiutate. Anni di battaglie legali e di problemi fisici ed economici minarono la sua salute mentale, che andò incontro a una severa depressione. In una delle ultime e rare interviste, che fu concessa a Ortica Social, Laura Antonelli spiegò di avere gli acciacchi dell’età e del suo vissuto difficile e di tenersi lontana dai medici, ma ci tenne a sottolineare di non essere pazza, come l’avevano etichettata i media.