Zerocalcare non sarà a Lucca Comics 2023; ad annunciarlo, lo stesso fumettista romano, con un lungo post su Facebook; il motivo della mancata presenza è legato a Israele e alla guerra attualmente in corso nel Medioriente; l’edizione 2023 della famosa fiera è infatti patrocinata dall’Ambasciata israeliana in Italia, in quanto la locandina della manifestazione è stata realizzata da due artisti israeliani, Asaf e Tomer Hanuka.
Per Zerocalcare il legame di Lucca con Israele è un problema, che non gli permette di “gestire il cortocircuito” derivante dall’inserirsi in un’atmosfera di gioia, legata, seppur solo nominalmente, a una nazione impegnata in imponenti operazioni belliche:
“Senza troppi giri di parole:
Purtroppo il patrocinio dell’ambasciata israeliana su Lucca Comics per me rappresenta un problema. In questo momento in cui a Gaza sono incastrate due milioni di persone che non sanno nemmeno se saranno vive il giorno dopo, dopo oltre 6000 morti civili, uomini donne e bambini affamati e ridotti allo stremo in attesa del prossimo bombardamento o di un’invasione di terra, mentre politici sbraitano in TV che a Gaza non esistono civili e che Gaza dev’essere distrutta, mentre anche le Nazioni Unite chiedono un cessate il fuoco -il minimo davvero- che viene sprezzantemente rifiutato, per me venire a festeggiare lì dentro rappresenta un corto circuito che non riesco a gestire”
Il fumettista, conseguentemente, si scusa nei confronti dei propri fan, che avrebbero voluto incontrarlo, e si rammarica per essere costretto a rinunciare a un momento di incontro e socialità, per poi entrare nel merito delle ragioni della scelta, ricordando le indicibili sofferenze del popolo palestinese
Mi dispiace nei confronti della casa editrice, dei lettori e delle lettrici che hanno speso denaro per treni e alloggi magari per venire apposta, e anche per me stesso, perché Lucca per me è sempre stato un gigantesco accollo ma anche un momento di calore e di incontro.
Lo so che quello sul manifesto è solo un simbolo, ma quel simbolo per molte persone a me care rappresenta in questo momento la paura di non vedere il sole sorgere domattina, le macerie sotto cui sono sepolti i propri cari, la minaccia di morire intrappolati in quel carcere a cielo aperto dove tanti ragazzi e ragazze sono nati e cresciuti senza essere mai potuti uscire.
Il comunicato non risparmia una non troppo velata critica all’organizzazione della fiera, rea di non aver attentamente considerato tutte le implicazioni connesse a una partnership di questo tipo, e si conclude con l’augurio che gli autori della locandina possano invece essere presenti, vedendo riconosciuto il proprio lavoro, al di là del proprio paese d’appartenenza
“Sono stato a Gaza diversi anni fa, conosco persone che ancora ci vivono e persone che ci sono andate per costruire progetti di solidarietà, di sport, di hip hop e di writing. Quando queste persone mi chiedono com’è possibile che una manifestazione culturale di questa importanza non si interroghi sull’opportunità di collaborare con la rappresentanza di un governo che sta perpetrando crimini di guerra in spregio del diritto internazionale, io onestamente non riesco a fornire una spiegazione. Non riesco nemmeno a dire loro del mio dispiacere di non esserci e di quanto questa cosa mi laceri, se lo paragono all’angoscia che sento nelle loro voci.
Non è una gara di radicalità, e da parte mia non c’è nessuna lezione o giudizio morale verso chi andrà a Lucca e lo farà nel modo che ritiene più opportuno, soprattutto non è una contestazione alla presenza dei due autori del poster Asaf e Tomer Hanuka, che spero riusciranno ad esserci e che si sentiranno a casa, perché non ho mai pensato che i popoli e gli individui coincidessero coi loro governi. Spero che un giorno ci possano essere anche i fumettisti palestinesi che al momento non possono lasciare il loro paese”
Dal canto suo, l’organizzazione di Lucca Comics ha prontamente risposto alle polemiche legate al patrocinio, dichiarando di comprendere le posizioni di chi lo considera inopportuno, ma di aver deciso di non rinunciarvi, per una questione di rispetto nei confronti delle istituzioni e dei partecipanti alla mostra, il cui fulcro, si legge nel comunicato, è da sempre la creazione artistica del singolo. A quanto dichiarato dagli organizzatori, peraltro, il patrocinio non prevede l’erogazione di un compenso economico.
“Rispettiamo le scelte personali, rispettiamo le opinioni di tutti e da sempre abbiamo l’ambizione di essere il luogo dove è possibile stare insieme nelle differenze. Crediamo nelle persone e nella capacità di dimostrare che la cittadinanza attiva della comunità di Lucca Comics & Games può essere migliore di quello che le sta attorno. Ci adoperiamo sempre per garantire questa libertà, per dare spazio al dialogo su tanti temi diversi tra cui anche quelli di questa cogente attualità. […] Abbiamo riflettuto molto sulla possibilità di rinunciare al patrocinio, ma abbiamo ritenuto che sarebbe un atto poco responsabile nei confronti non solo delle istituzioni e delle realtà appartenenti al nostro ecosistema, ma anche per tutti i partecipanti. Lucca Comics & Games mette da sempre al centro solo ed esclusivamente l’opera intellettuale e creativa, le persone.”
Il post di Zerocalcare, intanto, ha ricevuto un plebiscito di approvazione e commenti solidali da parte dei fan, che supportano indiscriminatamente la scelta del loro beniamino.