Marco Giallini ha parlato con amarezza della sua città sostenendo che Roma è morta. L’attore ha partecipato alla Festa del Cinema per il suo film Il Principe di Roma, presentato nella sezione Grand Public alla 17esima Festa del Cinema di Roma.
Marco Giallini è uno che le cose non le manda a dire: ricordiamo che, lo scorso giugno, quando ha saputo che Rocco Schiavone, era stato “promosso” da Rai2 a Rai1, si è scagliato contro la decisione dell’azienda di Viale Mazzini. “La nostra è stata sempre una serie trasgressiva, non so quanto possa piacere al pubblico di quella rete. E poi Rai 1 non la vedo mai, le cose che fanno non mi fanno impazzire”.
Con la stessa schiettezza, ha parlato nelle ultime ore di Roma, la città che lo ha visto nascere il 4 aprile 1963. “Quando ero piccolo e giravo con mio padre per Trastevere tutti salutavano, c’era calore umano, oggi non c’è più niente: ormai Roma è morta. C’è solo l’ego, l’individualismo da social, ci hanno fottuto” ha detto l’attore durante un incontro serale alla Festa del Cinema.A
Al festival capitolino Marco Giallini ha presentato, in anteprima nella sezione Grand Public, Il Principe di Roma, diretto dal regista Edoardo Falcone. Nel cast ci sono tra gli altri, Sergio Rubini nei panni del nobile principe Ottavio Accoramboni, Giulia Bevilacqua in quelli della governante Teta e Andrea Sartoretti.
Il film è ambientato Roma nel 1829, Bartolomeo (Marco Giallini) è un uomo ricco e avido disposto a tutto pur di ottenere il titolo nobiliare che brama più di ogni cosa. Nel tentativo di recuperare il denaro necessario a stringere un accordo segreto con il principe Accoramboni per ottenere in moglie sua figlia, si troverà nel bel mezzo di un sorprendente viaggio a cavallo tra passato, presente e futuro. Guidato da compagni d’eccezione dovrà fare i conti con se stesso e conquistare nuove consapevolezze.