La sorella di Mariangela Melato, Anna, torna a parlare a dieci anni dalla morte della straordinaria attrice cinematografica e teatrale. Ospite della trasmissione Di buon mattino su Tv2000 ha voluto regalare qualche ricordo agli spettatori svelando anche dei particolari molto interessanti sulla carriera e la personalità della protagonista di “Travolti dal destino”.
Tra questi dettagli, l’aspetto che Mariangela amava di più del suo lavoro: “Non aveva mai un personaggio addosso. Riusciva a fare nel cinema la poliziotta come la donna borghese di Milano. Non aveva un carattere preciso e per lei era essenziale ogni volta fare una cosa diversa. La cosa che le piaceva di più del suo lavoro era sperimentare le sue capacità”.
Attrice di film indimenticabili come Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto di Lina Wertmuller anche su questo la sorella ha un ricordo: “Arrivava già alla prima lettura dei copioni che sapeva tutto a memoria. Non per essere saputella, ma perché per lei era un fatto di studio. Non stava mai ferma e anche quando non lavorava si andava a leggere testi nuovi, si interessava alle cose all’estero. Andavamo a Londra a vedere gli spettacolo, era un vulcano. Ricordo che l’incontro con la signora Wertmuller fu fantastico, erano due matte uguali”.
C’è poi da raccontare il rapporto con i genitori e su come presero la sua voglia di fare l’attrice: “Erano anni in cui recitare, non dico fosse da poco di buono, ma in una famiglia borghese era quasi come avere una figlia perduta. All’inizio andavano a vederla senza dire niente a nessuno e si sedevano in fondo alla sala. Poi piano piano sono riusciti a capire che era una cosa seria”. Una presenza ingombrante per la sua importanza, tanto che Anna spiega: “Le mie amiche erano invidiose che fosse mia sorella”.