Marina Cicogna è morta il 4 novembre 2023, a causa di un cancro; aveva 89 anni, ed è stata una fra le più importanti produttrici del cinema italiano. Prima donna in assoluto in Europa a occupare questa mansione, Cicogna ha firmato alcuni dei più grandi successi del cinema italiano, e internazionale, a capo della Euro International Films, di cui Marina prese le redini nel 1967, insieme al fratello Bino.
La compagnia fu responsabile dell’arrivo in Italia di pellicole straniere prodotte da case indipendenti come L’uomo del banco dei pegni, di Sidney Lumet o Bella di giorno, di Luis Buñuel; tra i titoli italiani prodotti ricordiamo invece Metti una sera a cena, di Giuseppe Patroni Griffi, C’era una volta il West, di Sergio Leone, Mimì metallurgico ferito nell’onore, di Lina Wertmüller, Fratello sole, sorella luna, di Franco Zeffirelli, Teorema di Pier Paolo Pasolini, e soprattutto, Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, di Elio Petri, vincitore dell’Oscar 1971 per il Miglior film straniero, un premio che Cicogna non andò a ritirare a causa della sua fobia per il volo.
Pochi anni dopo, dopo il tragico suicidio di Bino in Brasile, la Euro fallisce e Cicogna passa per un breve periodo alla Paramount, per poi ritirarsi a vita privata negli Stati Uniti. Nel 1976 appare in un cameo ne Il comune senso del pudore; appassionata di fotografia, ha dato alle stampe tre volumi in cui raccoglie i suoi scatti migliori. Nel 2021 è protagonista del documentario Marina Cicogna – La vita e tutto il resto, di Andrea Bettinetti; nel 2023 esce la sua autobiografia, Ancora spero, scritta con Sara D’Ascenzo; nello stesso anno, le viene conferito un David di Donatello alla carriera.
Bisessuale dichiarata, nella sua lunga vita ha avuto flirt con Alain Delon e Warren Beatty; compagna di Florinda Bolkan per quasi vent’anni, ha passato gli ultimi trent’anni della sua vita accanto a Benedetta Gardona, in seguito adottata formalmente come figlia.