Massimo Troisi oggi avrebbe compiuto settant’anni ed è impossibile non ricordarlo anche attraverso ad alcuni aneddoti sulla sua vita. Ne ha parlato, come riportato dal Corriere della Sera, Francesca Neri che svela un aneddoto che indirettamente riguarda anche Antonio Banderas.
L’attrice fu lanciata dal film erotico Le età di Lulù, del 1990 e proseguì la sua carriera con Troisi con il film “Pensavo fosse amore… invece era un calesse”: “Voleva essere sexy. Teneva tantissimo alle scene dei baci e mi chiedeva di insegnargli a essere sensuale. Secondo me era già assolutamente sexy, un bellissimo uomo. Eppure ci teneva molto a non piacere solo come comico, diceva che voleva essere come Antonio Banderas”. Banderas, a quei tempi era uno dei sex symbol maschili più gettonati, pochi anni prima era stato lanciato da Almodovar e si preparava a fare il suo debutto ad Hollywood.
La Neri non si sottrae a parlare anche del grande cuore di Massimo che purtroppo poi ha segnato la sua dipartita. Tanto da ricordare quel rumore fatto dalla protesi alla valvola mitralica presente nel suo cuore: “Per me anche quel ticchettio era Massimo. Era ciò che lo rendeva più vulnerabile, anche se non aveva dei problemi a parlarne. Le debolezze, i vizi che lui si concedeva passavano da lì, dalla giustificazione che lui aveva una scadenza”.
Francesca Neri però non ha mai avuto il coraggio di guardare Il postino, l’ultimo film con Massimo Troisi e girato in condizioni di salute precarie: “Non ho mai avuto il coraggio di guardare quel film. Sapevo che lo stava girando e che stava male, finché un giorno mi chiamarono per dirmi che era successo. Andai quell’ultima volta a casa della sorella, a Casalpalocco, dove era morto. Era da un po’ che non lo vedevo e lo vidi così. Però era come se lo avessi messo in conto”.