Mattia Messina Denaro è stato arrestato oggi a Palermo. Torna d’attualità dunque una clamorosa rivelazione di Maurizio Costanzo che raccontò la presenza del boss latitante in platea al Teatro Parioli per assistere al suo storico show. Le parole del giornalista, che nel ’93 fu coinvolto in un attentato di stampo mafioso, alzarono un grosso polverone.
U Siccu, questo il soprannome di Matteo Messina Denaro, ovviamente non fu ospitato da Costanzo che rivelò: “Era in platea qui al Parioli tra il pubblico per assistere al mio show. Mi hanno fatto vedere dopo le foto”. Con tagliente ironia il conduttore specificò al tempo: “Magari lo show gli sarà piaciuto e si sarà divertito“. Maurizio Costanzo fu protagonista di un attentato nel 1993 dopo una lunga maratona televisiva a reti unite Rai-Fininvest insieme a Michele Santoro per combattere le mafie. Il 14 maggio 1993, intorno alle 21.35, in via Ruggero Fauro, fu fatta esplodere un autobomba. Salvatore Benigno fece esplodere il mezzo con qualche momento di ritardo perché aspettava il giornalista su un’Alfa Romeo 164 mentre questi comparve con una Mercedes blu al cui interno c’era anche Maria De Filippi. I due rimasero illesi mentre le guardie del corpo, a seguire su una Lancia Thema, furono feriti.
Nel 2018, Maria De Filippi raccontò, in un’intervista da Fabio Fazio: “Ho avuto paura per almeno due anni. Ero convinta di aver visto la persona che ha azionato la bomba. Vedo questo ragazzo che mi fissa fuori dai Parioli e io fisso lui, magari era un ragazzo qualsiasi”. De Filippi ha aggiunto “Ho promesso a mio padre che non sarei più salita in macchina con Maurizio e così ho fatto. Non lo faccio. Non posso tradire una promessa fatta a mio padre”. A sua volta la conduttrice si fece promettere da Costanzo che non avrebbe più parlato di mafia, invano. “Ho chiesto a Maurizio di smettere di occuparsi di mafia e così ha fatto, per un po’ di tempo non l’ha fatto. Poi se ne è occupato ancora. Fossi stato in lui, avrei smesso, non so come abbia potuto riparlare di mafia ancora”.
Proprio Matteo Messina Denaro fu tra quelli considerati mandanti dell’attentato insieme a Salvatore Riina, Bernardo Provenzano, Giovanni Brusca, Giuseppe Ferro, Francesco Tagliavia, Filippo e Giuseppe Graviano e Leoluca Bagarella. Insieme a Benigno tra gli esecutori materiali c’erano invece Cristofaro Cannella, Cosimo Lo Nigro, Giuseppe Barranca, Francesco Giuliano e Antonio Scarano.