Erano ben 19 gli pseudonimi che Michael Jackson usava per farsi prescrivere i farmaci: la star del pop aveva altrettante carte di identità false, come rivela il documentario TMZ Investigates: Who Really Killed Michael Jackson che uscirà su Fox il mese prossimo. Le nuove prove suggeriscono che, sebbene Conrad Murray, il medico che si trovava al capezzale di Michael Jackson, sia stato accusato per la morte del cantante, l’artista abbia abusato di farmaci grazie alla complicità di una serie di dottori la cui identità, per ora, non è stata rivelata.
Michael Jackson è morto il 25 giugno 2009 mentre si trovava a Los Angeles. L’artista morì a causa di un arresto cardiaco in seguito a un’intossicazione acuta da Propofol, un potente anestetico somministratogli dal dottor Conrad Murray. Quest’ultimo è stato ritenuto colpevole di omicidio colposo e condannato a quattro anni di prigione. Ora il documentario TMZ Investigates: Who Really Killed Michael Jackson indica che Murray non è l’unico che ha prescritto il Propofol al Re del pop.
Secondo il New York Post, Orlando Martinez, il detective della polizia di Los Angeles assegnato alla morte di Michael Jackson, ha detto, all’interno del documentario: “La faccenda è molto più complicata, anche se al suo capezzale c’era solo Conrad Murray. Nel corso degli anni alcuni dottori hanno permesso a Michael di dettare i propri termini, la star otteneva le medicine che voleva, quando le voleva, dove le voleva. Il comportamento di questi dottori ha influito sulla morte di Jackson, anche loro sono colpevoli di quello che è successo”, ha concluso il detective.
Ed Winter, assistente del coroner per la contea di Los Angeles, ritiene che il giorno in cui è morto Jackson: “Aveva assunto il Propofol in quantità simili a quelle di una bottiglia di Gatorade”. I medici che lo hanno avuto in cura hanno esasperato la sua ossessione per la sostanza, ad esempio Conrad Murray ha dichiarato che: “Michael riusciva ad addormentarsi solo grazie al Propofol, soprattutto alla vigilia di un tour“.
Secondo Ed Winter, Michael Jackson ha creato 19 false identità per le prescrizioni, aiutato dal famoso dermatologo di Hollywood Arnold Klein. Questi, infatti, secondo Winter, aveva un libro speciale in cui annotava quali prescrizioni andavano a ciascuna falsa identità. “Per Michael procurarsi questi farmaci era come fare la spesa dal dottore, aveva più medici, andava dal ‘Dottore A’ e chiedeva un sedativo, poi andava dal ‘Dottore B’ e chiedeva lo stesso medicinale“, ha raccontato Harry Glassman, il chirurgo plastico di Michael Jackson.