Michele Merlo è morto il 6 giugno 2021, a causa di una grave emorragia cerebrale, conseguenza di una leucemia promielocitica diagnosticata tardivamente. Aveva solo 28 anni. La morte del cantante di Amici, noto con lo pseudonimo di Mike Bird, oggi è ancora al centro di una questione giudiziaria, perché il padre dell’artista sostiene che Michele avesse un grosso ematoma su una coscia da mesi che il suo medico curante, Vitaliano Pantaleo, aveva sottovalutato, quando avrebbe dovuto fargli fare esami più specifici e così si sarebbe potuto salvare. Nel 2023 però la procura di Vicenza ha archiviato le accuse di omicidio colposo nei confronti del medico, sostenendo che Michele si fosse fatto visitare quando la malattia era ormai terminale.

Come riportò il Corriere della Sera nel giugno del 2021, L’autopsia di Michele Merlo, disposta dalla Procura di Bologna confermò che il cantautore è morto per una grave emorragia cerebrale dovuta a leucemia fulminante, come diagnosticato all’ospedale Maggiore di Bologna dove era stato ricoverato d’urgenza la sera del 3 giugno e dove si spento tre giorni dopo. L’esame fu eseguito dal medico legale Matteo Tudini di Bologna e dall’ematologo Antonio Cuneo di Ferrara. In sede di autopsia era presente anche il consulente nominato dalla famiglia, la dottoressa Anna Aprile del Dipartimento di medicina legale di Padova.
Come riporta Repubblica, prima del ricovero tardivo a Bologna, il 2 giugno 2021 il cantante si era recato al pronto soccorso di Vergato in autonomia, dove era stato dimesso. Il padre in quell’occasione disse: “Lamentava dei sintomi che un medico accorto avrebbe colto. Aveva una forte emicrania da giorni, dolori al collo e placche in gola, un segnale tipico della leucemia. Se l’avessero visitato avrebbero visto che aveva degli ematomi. Non abbiamo un referto medico ma un braccialetto col codice a barre che io ho a casa. E un audio che mio figlio ha mandato alla fidanzata in cui dice: “Sono incazzato, mi hanno detto che intaso il pronto soccorso per due placche in gola”. Invece lui era stanco. Michele aveva due braccia così. Faceva sport, non beveva, non ha mai usato droghe, gli piaceva la bella vita, mangiare bene, le cose belle, ha girato l’Italia in lungo e in largo”.
Il professor Giuseppe Avvistati, ordinario di ematologia al Campus Biomedico di Roma spiegò in un podcast di Repubblica i dettagli più precisi e le terapie previste per la malattia di Michele:
“Si tratta di una leucemia Promielocitica, una forma particolare di leucemia che un tempo rappresentava una forma mortale della malattia, ma oggi, se diagnosticata in tempo, è curabile e senza l’uso di chemioterapici: bastano derivati della vitamina A e l’arsenico. Con questi si ottiene al guarigione nel 90% dei casi. Pazienti di questo tipo tendono ad avere piastrine e globuli bianchi molto bassi. Spesso dunque hanno febbre e i primi campanelli d’allarme sono emorragie. Sono questi gli elementi che indicano la malattia e nei pronto soccorso basta un emocromo e un vetrino per far suonare il campanello d’allarme”
A settembre 2023, come scrive TgCom24, Domenico Merlo, il padre di Michele ha raccontato a Pomeriggio Cinque, durante un’intervista a Myrta Merlino: “Michele aveva un ematoma enorme, ci sono immagini che risalgono addirittura a marzo.. Mi raccontò di essersi fatto vedere, ma non abbiamo la certezza, anche se lui era un ragazzo molto attento alla salute e anche per il più piccolo disturbo si faceva vedere dal medico. Neanche la rottura del femore prova un ematoma del genere.Michele mi raccontò che il medico trattò quell’ematoma con un massaggio e, dopo averlo fasciato, l’hanno lasciato andare. Il resto è cronaca. Bastava un esame più approfondito come un emocromo”.